Mini Countryman C, cosa mi piace e cosa no | La mia prova

Mini si rinnova, aggiornando quanto l'estetica tanto il design degli interni dei propri modelli.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

La nuova Mini è una ventata d’aria fresca in un mercato dove solo le elettriche - una piccola parte - portano una ventata di novità. Non sto parlando della motorizzazione in sé, ma del fatto che con alcuni modelli le case automobilistiche osano un po’ di più, probabilmente perché non devono pensare troppo al volume di vendita e creare delle “World Car” non è l’esigenza.

Per fortuna la nuova Mini rompe questa regola e, nonostante non snaturi il progetto alla base mantenendo tutti i caratteri distintivi, è ora un’auto fresca, tecnologica, bella da guidare e da vivere. Se dovessi scegliere una singola parola con cui descriverla sarebbe “divertente”, che è lo stesso aggettivo che si può usare per tutte le versioni di Mini, e il team è stato ancora una volta all’altezza delle aspettative. Vediamo cosa mi è piaciuto della nuova Mini, provata in questo caso nella versione Countryman.

Cosa mi piace

Sarò sincero, il primo approccio, dall’esterno, non è stato dei migliori. E se dovessi valutare l’estetica, la metterei nel prossimo capitolo, cioè quello delle cose che non mi sono piaciute. È tutto più squadrato, con una declinazione verso lo stile “elettrico”, quindi con fari e strisce LED qua e la. Ma come dico sempre, l’estetica è un fattore molto soggettivo, quindi non lo voglio valutare, ma lascio che ognuno di voi decida in base ai propri gusti. Inoltre il fatto che l’auto provata sia in versione Countryman, quindi grande e rialzata, qualcosa che già snatura il disegno originale della Mini, non aiuta.

Quello che però non metto in dubbio è la cura, anche nei particolari. Quando vi avvicinate la Mini vi riconosce e accoglie con un gioco di luci sui fari posteriori, qualcosa di superfluo, ma dopotutto sono anche queste cose che un appassionato di auto apprezza.

Appena si spalanca la portiera si viene accolti da un abitacolo spazioso e un design che mantiene il grande elemento circolare al centro del cruscotto, ma che elimina tutto il resto. Mini ha fatto pulizia, e sono abbastanza certo che questa scelta dividerà. I più tradizionalisti fanno fatica ad accettare un design che non preveda un bel quadro strumenti davanti al volante, tutti gli altri invece potranno apprezzare questo design più minimalista. L’approccio è quello di Tesla con un grande schermo centrale e un piccolo elemento davanti al volante che riportare le informazioni essenziali. Personalmente apprezzo molto questo approccio, poiché migliora la visibilità, rompe le regole e propone qualcosa di nuovo.

Lo schermo centrale, circolare, è immenso. È un modello OLED, non serve andare a leggere le specifiche tecniche per rendersene conto. Sottile, colori accesi, contrasto molto alto. La sfida per Mini è stato inserire le informazioni in uno schermo tondo, un formato ben lontano dall’essere il miglior consiglio per cerca elevata ergonomia e organizzazione degli elementi, ma ci è riuscita, anche se non in tutto. Ve ne parlerò fra poco. Prima vorrei sottolineare la cura degli interni.

Mini ha usato in mix di materiali tecnici (riciclati) e plastiche. Il risultato è molto bello da vedere, a patto che lo stile vi piaccia. Il tessuto, o una sorta di, ricopre tutta la plancia e gli inserti nelle portiere. Il mix di colori che sfuma dal verde al marrone, per poi abbinarsi al colore dei sedili, funziona. Insomma, si percepisce qualità pressoché ovunque. Anche la “cinghia” decorativa che funge da terza razza si integra bene nell’ambiente. Ci sono vari vani per gli oggetti, molto funzionali.

I due porta bicchieri anteriori, classici per la Mini, sovrastati da due supporti, uno per lo smartphone (con ricarica wireless) e quello sotto per altri oggetti, comodo per appoggiare chiavi od occhiali. I dettagli sono tanti, ad esempio il vano per lo smartphone ha un piccolo svaso nel bordo anteriore che permette di afferrarlo meglio; sono dettagli che non si vedono spesso, e soprattutto in questo caso funzionano. Anche il piccolo contenitore posizionato tra i due sedili, con chiusura meccanica, sarà apprezzato. Peccato che il poggia gomito centrale non integri un porta oggetti.

Sotto allo schermo tondo centrale c’è una piccola plancia dove sono raccolti alcuni tasti e levette. È da qui che accenderete l’auto, con un interruttore a rotazione, come se fosse una classica chiave, e il selettore delle marce. Ci sono anche un paio di pulsanti, di cui uno porta velocemente al menù delle funzioni ADAS; per fortuna che Mini lo ha integrato, così è possibile disattivare velocemente il segnalatore di superamento della velocità che emette suoni costantemente dato che legge le velocità delle strade. Non voglio spingere nessuno a superare i limiti, ma l’attuale regolamento non funziona dato che i limiti sono spesso troppo bassi per moltissime strade e anche il superamento della velocità di 1 chilometro all’ora porta alla segnalazione. Purtroppo dovrete disattivarlo ogni volta, poiché per legge si riattiverà a ogni nuova accensione.

I sedili sono comodi, i comandi elettrici si raggiungono facilmente su un lato, e se terrete premuto il pad direzionale potrete attivare il sistema di massaggio, incluso però solo nel sedile conducente.

Il volante è molto spesso, con una bel supporto alle ore 10 e 10. Se preferite i volanti più sottili non vi piacerà, se invece vi piacciono quelli più “cicciotti”, lo adorerete. 

Veniamo ora allo schermo centrale, che è praticamente il centro dell’esperienza Mini. Intanto devo riconoscere che inserire le varie informazioni in uno schermo tondo non deve essere stato semplice, ma il risultato finale è fantastico. Dopo un po’ di disorientamento iniziale in cui dovrete memorizzare come i vari comandi sono dislocati, tutto andrà per il meglio, e inizierete a inviare tocchi precisi per passare da una funzione all’altra o per regolare il clima.

Molto efficace l’integrazione tra CarPlay e il sistema di infotainment. Quelle che riprodurrete sullo smartphone, tramite CarPlay, verrà mostrato nell’interfaccia base di Mini, quindi non sarete costretti a mantenere sempre la schermata dello smartphone. Questa è la migliore integrazione tra due differenti sistemi che abbia mai visto. Ad esempio, se avete avviato il navigatore su iPhone e cliccherete sull’icona per visualizzarlo, vi mostrerà Google Maps o qualsiasi altra App stiate usando per navigare; ma se l’applicazione non è attiva, allora vi mostrerà quello integrato di Mini. Bello anche il sistema di raccomandazioni, che vi mostra i posti vicini, come attrazioni e ristoranti, in maniera dettagliata.

Le videocamere integrate permettono di attivare le funzioni di dashcam, potrete decidere quando registrare e per quanto, così da mettervi al sicuro nel caso di incidenti. Le videocamere sono usate in maniera fantastica anche dal sistema di parcheggio, che vi mostra le differenti visualizzazioni in base alla manovra che state facendo. Inizierete ad esempio con una visualizzazione dell’auto dall’alto assieme alla vista posteriore, e quando sarete vicini all’ostacolo, l’inquadratura cambierà mostrandovi dall’alto la porzione dell’auto che si sta avvicinando al marciapiede o muretto. E tutto questo in maniera automatica.

Potrete cambiare la grafica dello schermo, che risponde al cambio di modalità. Di base avrete tre modalità, standard, Eco e “Go Kart”, che per Mini è sempre stata la modalità “Performance”. A queste si aggiungono ulteriori modalità (Personal, Timeless, Vivid e Balance ) come optional. Le tre modalità base cambiano anche la risposta del motore e la dinamica di guida, quelle aggiuntive sono più dei “preset” che cambiano l’atmosfera nell’abitacolo. Per farvi un esempio, se selezionerete la modalità “Balance”, oltre a cambiare i colori e la grafica, sia dello schermo centrale che dell’HUD, verrà chiusa la tendina del tettuccio e avviato il massaggio nel sedile. Dietro allo schermo è inoltre presente un proiettore LED che proietta sulla plancia, sia a destra che sinistra, delle luci di differenti colori e forme, in base alla modalità selezionata. 

Lo schermo è talmente grande che quando cambierete la modalità e visualizzerete la plancia strumenti, sembrerà di essere su un’auto differente. 

Cosa non mi piace

C’è anche qualcosa che non mi piace, dettagli, ma è giusto citarli. Carplay non può vivere in un schermo rotondo, motivo per cui probabilmente Mini ha cercato di integrarlo bene con il suo sistema di infotainment. Tuttavia quando visualizzato viene mostrato su una finestra quadrata inscritta nel cerchio, di dimensioni contenute. Non è un grande problema, ma non tutte le app funzionano al meglio. Ad esempio Google Maps mostra l’indicatore della nostra posizione sempre in basso, e spesso mentre la mappa gira, l’indicatore esce dallo schermo.

Il grande schermo centrale è tanto bello quanto suscettibile alle impronte digitali. Per fortuna i colori vivi e il contrasto le nascondono, ma quando avrete il sole che ci batterà sopra, le vedrete tutte. 

Il passaggio da una modalità all’altra avvia un segnale acustico, differente tra le varie modalità. Sarebbe bello poterlo disattivare, dato che dopo un po’ annoia e soprattutto mette in pausa la riproduzione audio.

Il menù delle impostazioni è un po’ caotico, quindi dovrete passare un po’ di tempo alla ricerca delle varie funzioni, soprattutto se starete cercando qualcosa di particolare. Niente di drammatico dato che poi non ci tornerete spesso, ma poteva essere fatto qualcosa di meglio nella ricerca delle icone e delle scritte.

L’HUD, invece, è probabilmente l’elemento meno riuscito di tutto il progetto. Un piccolo schermo (in realtà un elemento riflettente) fuoriesce del cruscotto e mostra il riflesso di uno schermo sottostante. La grafica è abbastanza chiara, anche se non super-nitida, e le informazioni nonché il design cambia in base alla modalità di guida. Tuttavia sembra veramente un elemento poco integrato con tutto il resto. Dopo alcuni giorni di guida ho preferito disabilitarlo, poiché non offriva un vero valore aggiunto all’esperienza.

Come va

La Countryman ha fatto significativi progressi dal punto di vista dinamico, rimanendo divertente da guidare pur essendo un crossover. L'insonorizzazione è eccellente, riducendo rumore del motore e delle gomme, con fruscii aerodinamici percepibili solo oltre i 100 km/h a causa dei grandi specchietti. 

L'assetto, perfettamente calibrato per un veicolo con baricentro alto, assorbe efficacemente le buche e mantiene l'auto stabile e sicura anche a velocità più elevate. Lo sterzo, preciso e progressivo, risponde immediatamente alle manovre. Le varie modalità di guida permettono di regolare sterzo e acceleratore, offrendo opzioni da sportive a rilassate.

Il motore, un tre cilindri 1.5 mild hybrid da 170 CV e 280 Nm di coppia, offre buone prestazioni con un'accelerazione da 0 a 100 km/h in poco più di 8 secondi, e il cambio automatico a 7 rapporti sceglie sempre la marcia giusta. I consumi medi sono di circa 14 km/l, equivalenti a 7,4 litri ogni 100 km.

Chi dovrebbe acquistarla?

Chiunque sia affascinato dallo stile Mini, rivisto in meglio sotto ogni punto di vista. Solo l’estetica rimane forse il punto su cui ho i maggiori dubbi, ma essendo un fattore soggettivo, lascio a voi giudicare. In ogni caso valutate l’acquisto di un pacchetto accessori, poiché ogni singolo elemento - o quasi - aggiunge valore all’esperienza di guida.

Non mi son dilungato troppo sulla motorizzazione e il motivo è che la Countryman non è forse il modello più indicato per trasferire le emozioni Mini. Nonostante esista la modalità Go-Kart, l’altezza da terra e la - poco - rigidità delle sospensioni non invogliano a schiacciare troppo sull’acceleratore. Appena lo si fa, l’anteriore si alleggerisce molto e la precisione di guida cala drasticamente. Insomma, prendete la versione Countryman se volete un’auto comoda, la più grande tra le Mini, alta, con cui godervi il viaggio, piuttosto che condurlo. Il prezzo? A partire da 34.900 euro.

 

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