Secondo quanto dichiarato da Kallenius: “Non è il nostro obiettivo essere concorrenti di Case che fanno grandi volumi. Non è questo che significa il marchio Mercedes-Benz. Noi vogliamo piuttosto essere in grado di garantire valore per i nostri clienti e per la nostra azienda”.
Arriverà l’equivalente a batteria? Complicato a dirsi ma sicuramente auspicabile. In fin dei conti il segmento delle compatte beneficia ancora di numeri interessanti e, mentre una versione endotermica ha ormai poco appeal, una puramente elettrica potrebbe guadagnare quote di mercato. Il problema maggiore, al momento, riguarda la crisi dei semiconduttori che ha messo in ginocchio numerosi brand tra cui Mercedes stessa. Un altro aspetto fondamentale sarà legato al prezzo di acquisto; come sappiamo, allo stato attuale, le auto elettriche sono tutto tranne economiche rispetto alle proprie omologhe a benzina ed è necessaria una strategia per rendere più appetibili.
A livello di cifre, nel corso del 2021 Mercedes ha registrato guadagni per circa 14 miliardi di euro, ma in futuro i conti potrebbero dover prendere in considerazione anche parametri differenti; ad esempio sappiamo che le materie prime continueranno a salire con la guerra in Ucraina e la carenza del litio potrebbe portare ad un ulteriore crisi nel settore dell’automotive. Secondo Kallenius, l’aumento anno su anno dei prezzi delle materie prime dovrebbe costare al brand circa 2,5 miliardi di euro.
Insomma, la Classe A per come la conosciamo ora scomparirà e solo la prossima settimana, quando idealmente Mercedes presenterà la prima supercar elettrica, avremo maggiori dettagli anche sul futuro della più piccola del marchio tedesco e la sua relativa (o presunta) elettrificazione.