Mazda2 Hybrid, cosa ci piace cosa no | La nostra prova

La citycar giapponese conferma tutte le doti della gemella da cui deriva, dal piacere di guida ai consumi (fino a 30km/l), senza risparmiare sulla sicurezza.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Introdotta sul mercato agli inizi del 2022, la Mazda2 Hybrid è la compatta di segmento B pensata dal marchio di Hiroshima in collaborazione con Toyota. Insieme alla Mazda2, la quale non è da confondersi con la variante Hybrid, completa la gamma del brand con le proposte mirate all’utilizzo più urbano. Questa precisazione è doverosa, in quanto a differenza di altri marchi, la tipologia di motorizzazione svolge un ruolo cardine in questo preciso e unico modello. Insomma, anziché commercializzarla in un modo più identificativo e distintivo, Mazda ha dovuto utilizzare la medesima identità aggiungendo solamente la parola “Hybrid”. Non sappiamo se questa scelta sia stata dettata da accordi legati alla partnership o se si tratti di una strategia pensata direttamente da Mazda.

Come anticipato in apertura Mazda2 Hybrid è praticamente una Toyota con il logo di Hiroshima, di Mazda, a tutti gli effetti. I giapponesi di Mazda hanno infatti scelto un vero e proprio rebadging (o rebranding) di un’auto efficace, pratica e capace di riempire un vuoto all’interno dei propri listini. Ma da dove nasce questa scelta? Come forse saprete le Case automobilistiche hanno l’obbligo di non superare una certa soglia di emissioni, calcolata sulla media delle auto prodotte: per evitare possibili sanzioni, Mazda ha pensato quindi di risolvere due criticità in un’unica mossa rimarchiando la Yaris Hybrid. Con questo modello, Mazda arriva pertanto ad offrire una piccola compatta ibrida perfetta per la città.

Cosa cambia di concreto tra i due modelli? Semplicemente gli allestimenti e le dotazioni previste di serie (o meno). All’atto pratico, non c’è una reale differenza, può risultare una vettura più vantaggiosa dell’altra se preferite alcuni accessori mirati che son già presenti nell’allestimento di uno dei due costruttori. Mazda per la sua proposta offre tre allestimenti, Toyota invece quattro.

In aggiunta, la preferenza potrebbe essere legata ad altri aspetti che non sempre si considerano. Ad esempio, uno dei due concessionari potrebbe essere più facile da raggiungere, oppure potreste preferire l’assistenza, oppure ancora potreste già avere una Mazda e “spuntare” un prezzo migliore in fase di acquisto. Infine, i finanziamenti: su Mazda TAEG e TAN potrebbero risultare più contenuti e quindi assicurare una spesa inferiore.

Sempre in merito ai vantaggi, ricordiamo che Mazda ha di recente esteso la garanzia su tutti i modelli a 6 anni o 150mila km.

Cosa ci convince

Mazda2 Hybrid è una compatta di segmento B estremamente funzionale e avanzata; nonostante il segmento di appartenenza, infatti, la piccola giapponese sembra essere un modello di fascia superiore. Se dovessimo analizzare il segmento prendendo di riferimento esclusivamente questa vettura, potremmo quasi dire che l’era delle citycar economiche è finita e siamo davanti ad un vero cambio di paradigma.

Dalla dotazione fino alla qualità dei materiali adottata per gli interni, Mazda2 Hybrid è un’auto capace di stupire. La scelta dei materiali in questo contesto è stata congeniale, con un’attenta selezione: nelle zone più di usura sono state installate platiche fatte per durare nel tempo, mentre nelle più visibili Mazda ha scelto materiali morbidi al tatto e piacevoli alla vista. Ottimi i sedili, contenitivi, confortevoli e rivestiti di un mix di materiali che rendono Mazda2 ancora più interessante.

Nonostante la lunghezza di 3950 millimetri, lo spazio a bordo è adeguato per ospitare comodamente quattro adulti con un buon bagaglio; sconsigliamo viaggi lunghi alla massima capacità, crediamo che viaggiare in 5 rispettando l’omologazione possa essere complicato. Un problema, se così vogliamo definirlo, comune a moltissime auto e per questo motivo non ci sentiamo di penalizzare troppo la vettura.

Apprezzabile la possibilità di abbassare, quasi completamente, i finestrini posteriori: un’opzione che difficilmente troviamo nelle berline, pertanto, ci ha stupito riscontrarlo all’interno di questa compatta. In linea generale, lo spazio a bordo è ben bilanciato tra abitacolo e baule. I litri in questo caso sono 286; spazio che può aumentare fino ad un massimo di 950 litri con la panchetta posteriore abbattuta (60/40). Il comfort di bordo si estende alla zona di guida, completamente ereditata da Toyota, che vanta un volante multifunzione estremamente ricco e indicatori di bordo chiari e precisi. Bene per l’head up display, visibile in tutte le condizioni di luce.

Cosa non ci convince

Sebbene Mazda2 Hybrid sia una vettura molto interessante sotto più punti di vista, non è esente tuttavia a piccoli difetti. Prima di tutto il sistema di intrattenimento che, oltre a non beneficiare di un sistema di connettività wireless (una scelta curiosa considerata la presenza di una basetta di ricarica wireless), non brilla particolarmente per velocità. In ogni caso Android Auto e Apple CarPlay son di serie.

In secondo luogo, i sensori di parcheggio che, a nostro parere, sembrano eccessivamente conservativi; in più occasioni la frenata automatica si è attivata in fase di parcheggio senza una reale motivazione. Sottotono anche il baule, che presenta una soglia importante e potrebbe essere scomodo per alcune azioni.

Come si guida

Ed è proprio il sistema propulsivo la parte più interessante di questa Mazda2 Hybrid. A differenza della sorella gemella, infatti, Mazda2 è acquistabile esclusivamente con il propulsore tre cilindri 1.5 VVTi da 116 cavalli, di cui 93 termici, abbinato ad un cambio automatico (E-CVT). Un piccolo gioiellino della meccanica che, installato su un’auto da poco più di 1.000 kg, consente di ottenere consumi da vera regina. In città non è difficile spostarsi superando i 30 km/l, mentre in autostrada a 130 km/h il consumo scende a poco più di 24 km/l. Con un pieno e un utilizzo misto siamo riusciti a percorrere oltre 700 chilometri (36 litri); muovendosi esclusivamente in città crediamo sia possibile raggiungere anche 800 chilometri con un singolo pieno.

Alle basse velocità è possibile circolare in modalità completamente elettrica, mentre in autostrada non è raro veder veleggiare l’auto in modalità silenziosa. A giudicare dai grafici riportati sull’infotainment, non è difficile superare una quota del 50% di guida in modalità elettrica. Nonostante l’impostazione di guida, le prestazioni sono di tutto rispetto e Mazda2 Hybrid non è definibile come la classica citycar “pigra”, tutt’altro. Il motore assicura un ottimo spunto, sia da fermo che in fase di sorpasso; in altre parole, è la citycar che non ti aspetteresti. Lo sterzo è morbido e le sospensioni capaci di assorbire ogni asperità del terreno.

Con gli allestimenti di alta gamma, come il nostro Select, è possibile beneficiare della guida assistita di livello 2 avanzato, cruise control adattivo (conservativo ma non eccessivamente brusco), retrocamera, sensori a 360 gradi e molto altro.

Conviene?

Mazda2 Hybrid è disponibile in tre allestimenti, Pure, Agile e Select, con prezzi che vanno da 23 mila euro a 29 mila euro. Se si parla di rivali, è impossibile non pensare alla sopra citata Yaris Hybrid. Le altre concorrenti di segmento B Full Hybrid sono sostanzialmente superiori ai 4 metri di lunghezza; in questo contesto troviamo Honda Jazz e Renault Clio. Due soluzioni che, oltre ad essere meno compatte, hanno un prezzo di partenza superiore.

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