Poche auto nella storia dell’automobilismo resistono così tanto negli anni come la famosa e storica Miata o Mazda MX-5; nonostante le continue evoluzioni del settore, con le sue relative restrizioni, il costruttore nipponico è riuscito nel tempo a mantenere sempre la classica formula e un’etica ben precisa nel progettare questo modello.
Sì, è vero, dalla prima NA all’attuale ND sicuramente le misure sono aumentate ma l’essenza di base è rimasta invariata: una vettura leggera, ben bilanciata e divertente da guidare. Inoltre, il team di talentuosi designer Mazda è riuscito a mantenere il fascino della MX-5 generazione dopo generazione rimanendo fedele alle classiche proporzioni da auto sportiva.
Di recente, però, il costruttore ha delineato quelli che sono i piani futuri del marchio da qui al 2030; come molti altri player si prevede una progressiva elettrificazione di tutti i modelli fino ad arrivare alla famigerata “carbon neutrality” e rispettare così tutti i vincoli imposti dalla Comunità europea e non solo. Il piano di sviluppo Mazda prevede tre fasi.
La prima fase tra il 2022 e il 2024 si concentrerà sullo sviluppo, la seconda fase tra il 2025 e il 2027 sarà il "periodo di transizione" con l'introduzione di un nuovo sistema ibrido e nuovi modelli di veicoli elettrici per la Cina e il resto del mondo. Infine, la terza fase tra il 2028 e il 2030 includerà una serie di lanci di veicoli elettrici a livello globale. Mazda si è inoltre impegnata a realizzare fabbriche a emissioni zero entro il 2035, grazie alla "conservazione energetica, energia rinnovabile e l'uso di carburanti a emissioni zero".
Piani più che ambiziosi e già suggeriti dall’attuale gamma che prevede berline e SUV con varie forme di ibridazione. La prima elettrica Mazda, la MX-30, è disponibile da tempo ma cosa succederà all’unica soluzione ancora completamente endotermica? Proprio in occasione della roadmap dello scorso anno, Mazda ha mostrato un “Vision Study Model” di una ipotetica auto a due posti che potrebbe ricalcare un domani la MX-5.
Sebbene concettualmente e visivamente sembri un’auto uscita da un modello di Gran Turismo, la Vision Study Model vanta una silhouette ribassata con parafanghi pronunciati, un tetto fisso e due grandi porte ad ali di gabbiano. Nella parte anteriore, l'emblema Mazda sulla griglia è illuminato, mentre i fari a LED sembrano avere una sorta di meccanismo a scomparsa. L'ampio lunotto ricorda in qualche modo la Mazda RX-7, mentre la forma esterna arrotondata dei fanali posteriori a LED eredita alcuni piccoli elementi delle precedenti MX-5. È probabile che la nuova MX-5 possa condividere alcuni elementi di design di questa versione, ma cosa sarà a spingerla?
Diventerà ibrida?
Anche se è una mossa che potrebbe sconvolgere i puristi è molto probabile che Mazda inserisca una sorta di elettrificazione sotto al cofano della MX-5; non è chiaro se troveremo in futuro anche la variante 1.5, l’unica che permette di mantenere il peso sotto la tonnellata, o solamente la più potente 2.0 ora con 184 cavalli. Difficilmente però la Miata diventerà 100% elettrica saltando tutte le possibili iterazioni intermedie; qualora dovesse diventare ibrida, è possibile che Mazda decida di affidarsi alla tecnologia mild-hybrid a 48 volt in combinazione il propulsore da 2.0 litri rielaborato. La potenza continuerà ad essere fornita alle ruote posteriori tramite un cambio manuale a sei marce e/o un nuovo cambio automatico multi-frizione a 8 rapporti preso in prestito dalla CX-90 (il super-SUV non venduto in Europa).
Certo, le ambizioni di Mazda di raggiungere la neutralità dal carbonio entro il 2050 obbligheranno il costruttore a trasformare tutta la gamma, MX-5 compresa. Tuttavia, fino a quando l'industria non si allontanerà dalla chimica delle pesanti batterie agli ioni di litio, la Miata è al sicuro (per ora, a meno di radicali stravolgimenti).
Più premium, interni più elaborati
L'attuale MX-5 ND, sebbene sia radicalmente più tecnologica della precedente versione, non offre un intrattenimento di bordo "premium". L'abitacolo attuale (e qui parlo da possessore) è piuttosto contenuto e praticamente cucito intorno al conducente e al suo passeggero.
Non è un segreto e chi segue il mercato lo avrà notato: ultimamente le case automobilistiche curano molto agli interni e ai relativi sistemi di intrattenimento digitale. Non è difficile, in quest'ottica, pensare che Mazda possa rivedere il tutto offrendo materiali premium e un sistema di intrattenimento digitale di qualità superiore. Sebbene il tachimetro analogico sia un vero e proprio must-have per gli appassionati, è prevedibile che anche questo elemento subisca una forte rivisitazione diventando digitale e completamente personalizzabile. Inoltre,un posizionamento superiore consentirebbe a Mazda, direttamente o indirettamente, di vendere (probabilmente) meno vetture con un maggiore ricavo a tutto vantaggio delle famigerate quote green. Meno inquinamento ma un ricavo comunque interessante. Naturalmente siamo nel territorio delle speculazioni, ma non sarebbe la prima volta che osserviamo da lontano una strategia di questo tipo.
Le alternative sul mercato
Esistono alternative dirette alla Mazda MX-5? No, la piccola roadster ha quasi l’esclusiva del mercato, per prezzo, costi di gestione, dimensioni e potenza. Non esiste nulla nello stesso range di prezzi che possa direttamente misurarsi. La recente Toyota GR86 è l’auto è concettualmente più si avvicina; tuttavia, è una coupé 2+2 che ricade in un segmento completamente differente.
La nuova Mazda MX-5, di quinta generazione, arriverà verso la fine del 2025 e in questi mesi riceveremo solo piccoli aggiornamenti nell’attesa del debutto del nuovo modello. Nell'attesa, per appassionati e possessori, ricordiamo l'appuntamento al prossimo MiMo 2023 dove è prevista una piccola sfilata con transito, anche, in parabolica.