Maserati cancella gli ordini e Yazaki chiude

La Cgil lancia l'allarme sulla mancanza di commesse. Due terzi dei lavoratori in esubero. Incontro cruciale l'11 dicembre all'Unione Industriali.

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a cura di Tommaso Marcoli

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La multinazionale giapponese Yazaki, produttrice di cablaggi per automotive, ha annunciato il licenziamento di 52 dei 75 dipendenti della sede di Grugliasco, in provincia di Torino. La decisione è stata comunicata alla vigilia delle festività natalizie, a seguito del taglio delle commesse da parte di Maserati, storico cliente del gruppo nipponico.

La crisi del settore automotive colpisce duramente l'indotto torinese. Yazaki ha già trasferito il magazzino in Campania ed eliminato completamente il servizio di customer care. L'11 dicembre è previsto un incontro tra azienda e sindacati presso l'Unione Industriali di Torino, ma le prospettive di trattativa appaiono limitate.

La situazione di Maserati è particolarmente critica. A Mirafiori, la produzione è ferma fino a gennaio per mancanza di ordini. La linea dedicata al marchio del Tridente assembla attualmente solo due modelli (Granturismo e Grancabrio) per un totale di circa 10 vetture al giorno nei periodi di attività. Le previsioni per il 2024 parlano di poche centinaia di unità prodotte.

Giusy D'Agostino della Filcams Cgil commenta: "l'azienda ci ricasca. Ora mette alla porta 52 persone lasciando poche prospettive alla ventina di addetti che rimarrà". La sindacalista sottolinea come questa procedura equivalga di fatto a una chiusura, "l'ennesima per questo territorio".

Pietro Bello, lavoratore e rappresentante sindacale di Yazaki, ricorda: "negli anni d'oro eravamo in 120. Piano piano ci stanno spegnendo. Lavoriamo solo per l'export, per i marchi francesi di Stellantis".

La crisi di Maserati e lo stop produttivo di Mirafiori stanno avendo pesanti ripercussioni su tutto l'indotto automotive torinese. D'Agostino avverte: "siamo solo all'inizio di una stagione complicata per il lavoro e per l'industria, temo che vedremo altre crisi come quella della Lear".

La Lear di Grugliasco, fornitrice di sedili per Maserati e 500 elettrica, si trova infatti in una situazione critica. Per i 400 dipendenti si prospetta al massimo un altro anno di cassa integrazione, grazie ai fondi di "Torino area di crisi complessa". Il futuro dello stabilimento appare incerto. La chiusura nel 2023 dello stabilimento Maserati di Grugliasco, aperto solo 10 anni prima dall'ex CEO Sergio Marchionne come polo del lusso del marchio, ha segnato profondamente l'area industriale circostante, nata e sviluppatasi proprio attorno a quell'impianto.

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