Nel panorama automobilistico contemporaneo, dove i SUV elettrici da due tonnellate sembrano dominare il mercato, un'ambiziosa startup britannica sta tentando di riportare in auge lo spirito delle leggendarie sportive britanniche, ma con una propulsione completamente elettrica. Longbow, questo il nome dell'azienda fondata da tre veterani del settore, ha annunciato il lancio di due modelli ultraleggeri previsti per il 2026 che promettono di coniugare l'eco-sostenibilità con il piacere di guida puro tipico delle roadster inglesi. La sfida è ambiziosa: creare auto elettriche che non superino la tonnellata di peso, andando controcorrente rispetto alle tendenze attuali del mercato.
La ricerca della leggerezza nell'era dell'elettrificazione
Il sogno di Longbow si materializza in due modelli: la Speedster, una barchetta senza tetto dal peso dichiarato di appena 895 kg, e la Roadster che, nonostante il nome fuorviante, sarà una coupé con tetto fisso leggermente più pesante. Entrambe manterranno comunque un peso inferiore ai 1.000 kg, un traguardo che, se raggiunto, rappresenterebbe un'eccezione notevole nel panorama delle auto elettriche.
Per ottenere questi risultati, l'azienda ha sviluppato internamente un telaio in alluminio ultraleggero, abbinato a un sistema propulsivo elettrico altamente ottimizzato. Le prestazioni dichiarate sono da vera sportiva: accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 4 secondi e un'autonomia stimata di 443 km secondo il ciclo WLTP.
L'impresa tecnica è particolarmente sfidante: anche se 895 kg sono certamente più di quanto pesasse una Lotus Elise tradizionale, rappresentano comunque meno della metà del peso di molte sportive elettriche attuali.
Un team con credenziali di peso
A rendere il progetto Longbow più credibile di molte altre startup automobilistiche è il curriculum dei suoi tre fondatori. Daniel Davey, CEO dell'azienda, vanta un'esperienza significativa in Tesla, dove ha lavorato sia sulla prima Roadster che sul lancio della Model 3. Mark Tapscott porta con sé il know-how acquisito in Tesla, Lucid e BYD, oltre a un prezioso bagaglio di conoscenze derivante dal suo contributo allo sviluppo della Lotus Elise. A completare il terzetto c'è Jenny Keisu, con esperienza manageriale come CEO di X Shore, produttore di imbarcazioni elettriche.
Un posizionamento esclusivo ma non inaccessibile
Le Longbow non saranno economiche, ma rimarranno comunque più accessibili di molte supercar. I prezzi partiranno da 64.995 sterline (circa 77.000 euro) per la Roadster e 84.995 sterline (circa 100.000 euro) per la Speedster. La produzione sarà artigianale e limitata a 150 esemplari per ciascun modello, sottolineando l'esclusività dell'offerta.
Sebbene molti dettagli tecnici rimangano ancora riservati, incluse specifiche sulla potenza e sul sistema di propulsione, la filosofia dell'azienda è chiara: offrire un'alternativa leggera e divertente in un mercato sempre più orientato verso veicoli pesanti.
Una sfida tecnologica e commerciale
Nonostante l'entusiasmo e le credenziali del team, il successo di Longbow non è scontato. La storia recente è costellata di startup automobilistiche con grandi ambizioni ma risultati deludenti. Le sfide non sono solo tecniche ma anche commerciali: convincere gli appassionati di auto sportive tradizionali ad abbracciare l'elettrico richiederà non solo prestazioni eccezionali ma anche un'esperienza di guida autenticamente coinvolgente.
Per ora possiamo solo osservare con interesse questo ambizioso progetto britannico, ricordando che a volte le innovazioni più significative non nascono dai grandi costruttori ma da piccole realtà guidate da una visione chiara e controcorrente, proprio come quella di Longbow.