Qualche giorno fa il governo cinese ha imposto a Toyota Motor Corp e a CATL - il più importante produttore mondiale di batterie al litio - di interrompere la produzione presso gli stabilimenti situati nella provincia del Sichuan a causa delle alte temperature atmosferiche raggiunte; in questa zona del mondo si produce gran parte della corrente necessaria attraverso sistemi idroelettrici, ma il caldo e la siccità impediscono di far girare le turbine, ferme per mancanza di acqua anche a causa dei consumi elettrici aumentati dall'utilizzo dei condizionatori domestici.
La notizia è particolarmente tragica per il mercato automobilistico, che oggi più che mai dipende fortemente dalla produzione di batterie agli ioni di litio di un colosso mondiale come CATL; le altre grandi aziende situate nella stessa zona non se la passano molto meglio, con Volkswagen che ha dovuto ridurre il ritmo di lavoro a causa della poca corrente elettrica disponibile e Foxconn, che ha rallentato la produzione di iPad senza però pregiudicare troppo i volumi di produzione.
Per fare fronte all'emergenza idrica che sta facendo rinsecchire la provincia del Sichuan, alcune centrali a carbone sono state riaperte aumentando il consumo del 15% rispetto ai livelli del 2021, ma anche questa soluzione è destinata ad avere vita breve.
Secondo alcune voci circolate nei giorni scorsi, a breve si potrebbe arrivare al punto che renderà necessario il razionamento dell'energia elettrica alle case e agli uffici: una soluzione che farà storcere il naso a molti, considerato che nella regione ultimamente si sono toccati e superati i 40°C, temperature che hanno anche contribuito a rovinare molti raccolti nei campi coltivati della zona, dando vita a una crisi alimentare parallela a quella energetica.
Tutta questa situazione comincerà a migliorare solo con il ritorno delle piogge e di temperature più miti, ma nel frattempo è previsto un sensibile aumento del costo del litio e del polisilicio, materiale fondamentale nella produzione di pannelli solari.