Il ministro Salvini annuncia regole più rigide per gli autovelox, cercando in qualche modo di rendere meno stringenti le regole imposte da alcuni comuni. Si espande quindi il conflitto tra il Ministro e alcuni comuni sul limite dei 30 chilometri orari: in particolare, Salvini vuole limitare l’uso degli Autovelox in queste aree.
Il provvedimento mira infatti a stabilire a priori quali siano i tratti stradali adatti all'installazione degli autovelox, con l'obiettivo di garantire la sicurezza senza creare eccessivi disagi ai conducenti. Una misura che renderebbe meno incisivo il nuovo limite.
Salvini propone un'omologazione nazionale delle norme per evitare disparità tra i comuni e assicurare un'applicazione uniforme delle regole. L'obiettivo è garantire che gli autovelox siano utilizzati per migliorare la sicurezza stradale, anziché come strumento per “fare cassa”.
Il provvedimento messo a punto dal ministro Salvini disciplinerà anche i casi in cui la contestazione delle multe non può avvenire immediatamente, garantendo che i cittadini non si sentano ingiustamente perseguitati. Per la stessa ragione, si sta cercando di evitare che un guidatore riceva multe multiple in un breve lasso di tempo.
Nelle città che hanno introdotto il limite dei 30 chilometri orari il punto centrale è sempre la sicurezza stradale: non solo perché con una velocità più bassa ci sono meno incidenti, ma anche e soprattutto perché gli incidenti - quando capitano - sono meno gravi. Se un’auto investe un pedone o un ciclista, infatti, la velocità più bassa può fare la differenza tra la via e la morte.
Non tutti condividono tale visione, tuttavia, e vedono il limite come l'ennesima seccatura, una ingiustificata limitazione alla libertà personale, nonché uno stratagemma il cui unico scopo sarebbe riempire le casse municipali con i proventi delle contravvenzioni. Quest’ultimo punto sembra supporre che sia impossibile evitare la multa rispettando le regole, ma invece è possibilissimo.
Sicuramente però ci sono stati casi in passato dove un uso distorto dell’Autovelox ha portato a tante multe in qualche modo “ingiuste”. Nella maggior parte dei questi casi tuttavia la questione si risolve sempre in “se avessi rispettato il limite non avresti preso la multa”, con piena responsabilità del guidatore. A volte però il limite appare del tutto ingiustificato, e altre volte il “velox” viene messo troppo vicino al cartello, quando non si ha il tempo di rallentare.
In alcuni casi poi c’è stato il caso di dispositivi manomessi ad opera delle aziende appaltatrici - cosa che succede perché c’erano accordi assurdi per cui l’azienda che forniva il “velox” guadagnava anche una percentuale sulle contravvenzioni emesse.
Immagine di copertina: sdecoret