L'Unione Europea non ha raggiunto una maggioranza qualificata sulla proposta di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi importate. La votazione, tenutasi il 4 ottobre 2024, ha visto 10 Stati membri favorevoli, 5 contrari e 12 astenuti.
La mancata decisione lascia ora alla Commissione Europea il compito di prendere la decisione finale. Nonostante l'esito incerto del voto, la Commissione sembra intenzionata a procedere con l'imposizione dei dazi, pur mantenendo aperto il dialogo con la Cina per esplorare soluzioni alternative.
Tra i paesi favorevoli ai dazi figurano Italia, Francia e Polonia, mentre Germania e Ungheria si sono opposte. Paesi come Spagna, Svezia e Austria hanno optato per l'astensione. La divisione riflette le diverse preoccupazioni degli Stati membri riguardo alle potenziali ripercussioni economiche e diplomatiche della misura.
La Commissione Europea ha dichiarato di essere ancora impegnata in colloqui con la Cina per "esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con le norme del WTO idonea a contrastare il problema delle sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall'indagine della Commissione".
Reazioni e implicazioni
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti. Il Gruppo Geely, proprietario di marchi come Volvo e Lotus, ha espresso "grande disappunto", sostenendo che la misura "può ostacolare le relazioni economiche e commerciali UE-Cina, danneggiando in ultima analisi le aziende europee e gli interessi dei consumatori".
L'ACEA, l'associazione dei costruttori auto europei, ha sottolineato l'importanza di un "commercio libero ed equo" per la competitività dell'industria automobilistica europea, invocando una "strategia industriale completa" per affrontare la sfida globale dei veicoli elettrici.
La Commissione Europea ha tempo fino al 30 ottobre per pubblicare nella Gazzetta ufficiale europea il regolamento di esecuzione contenente le conclusioni definitive dell'inchiesta e l'eventuale adozione dei dazi. Questi potrebbero variare per ciascun costruttore cinese, in base al livello di collaborazione offerto durante le indagini anti-dumping.
La questione dei dazi sulle auto elettriche cinesi si inserisce in un contesto più ampio di tensioni commerciali tra l'Unione Europea e la Cina, con implicazioni significative per il futuro dell'industria automobilistica europea e per le relazioni economiche tra i due blocchi.