La mobilità elettrica è in un momento di forte espansione e l’infrastruttura di ricarica presente in Europa deve aggiornarsi ed espandersi con rapidità per poter soddisfare le richieste dei sempre più numerosi clienti.
Le vendite di auto elettriche sono decollate negli ultimi mesi, rappresentando il 16% delle vendite totali di autoveicoli nel Regno Unito, ben più del 20% in Germania fino a toccare l’80% in Norvegia; la mancanza di una infrastruttura di ricarica adeguata, come affermato dall’ACEA (Associazione Europea Costruttori Automobili), potrebbe frenare l’acquisto da parte di molti clienti che non vogliono trovarsi nella spiacevole situazione di non avere la possibilità di proseguire il loro viaggio.
Tesla nettamente in vantaggio
L’unica casa automobilistica che al momento vanta un’infrastruttura nettamente superiore rispetto alla concorrenza è Tesla in quanto ha sviluppato i veicoli parallelamente alla rete di ricarica, non lasciando l’aspetto di ricarica in mano a società indipendenti come hanno invece fatto i competitor.
Uno studio chiamato "Making the transition to Zero Emissioni Mobility", riportato da ACEA, ha evidenziato come le vendite di vetture plug-in in Europa siano cresciuta del 110% negli scorsi 3 anni, sottolineando come la percentuale di crescita degli impianti di ricarica nello stesso lasso di tempo sia stata di solo il 58%; questo potrebbe portare alla spiacevole situazione in cui sarà quasi certo dover attendere per poter caricare l’auto, andando a rendere un processo comodo come il semplice pieno di benzina, un lontano miraggio.
Disparita enormi tra stati Europei
Inoltre l’ACEA enfatizza come le prese DC di ricarica rapida siano solo una minima percentuale delle totali prese di ricarica pubbliche in Europa; l’infrastruttura esistente, inoltre, rimane mal distribuita nella Comunità Europea a causa della presenza del 75% delle prese totali in soli 4 stati: Olanda, Germania, Francia e Regno Unito. L’Unione Europea è sempre più propensa verso l’abolizione totale dei motori a combustione interna, non resta che attendere l’inevitabile adeguamento delle stazioni di ricarica per poter pensare seriamente ad una transizione di massa verso il mondo elettrico.