Le emissioni fanno "litigare" i costruttori europei a Parigi

All'Automotive Summit il tema dell'auto elettrica e dei dazi ha diviso top manager, che sono d'accordo sul futuro elettrico criticando le misure anti-Cina

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a cura di Tommaso Marcoli

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L'Automotive Summit di Parigi ha visto la partecipazione di tre importanti figure dell'industria automobilistica europea: Luca de Meo (Renault), Oliver Zipse (BMW) e Carlos Tavares (Stellantis). Durante l'evento, organizzato dall'associazione PFA, i manager hanno discusso il futuro del settore automotive in Europa, evidenziando visioni contrastanti sulle attuali normative UE.

Il dibattito ha messo in luce le sfide che l'industria automobilistica europea sta affrontando nella transizione verso la mobilità elettrica. De Meo e Zipse hanno chiesto una revisione urgente delle normative UE, mentre Tavares ha invocato stabilità nelle politiche attuali.

Critiche alle politiche europee e confronto con altri mercati

Luca de Meo ha criticato l'approccio europeo, sottolineando come l'industria stia accumulando multe mentre altri paesi investono massicciamente nel settore. "Stiamo accumulando multe e scadenze, mentre gli Stati Uniti stanno stimolando massicciamente la loro industria. E i cinesi la stanno organizzando nuovamente attraverso piani con aiuti da 230 miliardi di dollari lungo tutta la catena del valore", ha dichiarato il CEO di Renault.

È giocando insieme che l'industria europea ha le migliori possibilità di riprendere il sopravvento.

Oliver Zipse ha ribadito la necessità di un quadro industriale coerente, citando il recente rapporto Draghi per evidenziare "l'eccessiva regolamentazione" dell'UE e la mancanza di un piano industriale articolato. Il numero uno di BMW ha sottolineato l'importanza della neutralità tecnologica come chiave per la competitività europea.

La posizione di Stellantis e i punti di accordo

Carlos Tavares ha assunto una posizione controcorrente, sostenendo la stabilità delle normative attuali. "In Europa le normative sembrano essere tornate in discussione", ha affermato il CEO di Stellantis, aggiungendo che "questo non è il momento per parlarne: è tempo di mantenere la rotta".

Nonostante le divergenze, i tre manager hanno concordato sull'inutilità dei dazi alle importazioni di veicoli elettrici cinesi, ritenendoli potenzialmente controproducenti per l'industria europea. Hanno inoltre sottolineato la necessità di affrontare le sfide legate all'infrastruttura di ricarica e all'accessibilità economica dei veicoli elettrici.

L'Automotive Summit ha evidenziato la complessità della transizione verso la mobilità elettrica in Europa, mettendo in luce la necessità di un dialogo costruttivo tra industria e istituzioni per garantire la competitività del settore automobilistico europeo nel panorama globale.

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