La multinazionale svizzera UBS ha deciso di affidarsi a un gruppo di tecnici specializzati per smontare e analizzare il pacco batterie utilizzato da 7 diverse aziende produttrici di auto elettriche, per valutarne la qualità e capire chi ha davvero un vantaggio sulla concorrenza.
Senza dubbio, ad oggi, Tesla continua ad essere la regina del mercato anche grazie alle tecnologie che utilizza sulle proprie auto, ma questo vantaggio si riduce ogni giorno di più. UBS ha preso in esame tra le altre anche BMW, General Motors, Toyota, e Volkswagen, oltre a Tesla, e ha valutato non solo la bontà delle batterie, ma anche l’efficienza della fornitura dei materiali e di conseguenza il costo di produzione.
L’analisi del powertrain parla chiaro: Tesla è ancora quella più avanzata di tutte, ma considerato che utilizza fornitori esterni e non esclusivi, certe soluzioni tecniche adottate da Tesla saranno presto disponibili anche da altri marchi, riducendo nettamente il vantaggio che Elon Musk ha così faticosamente fatto segnare rispetto alla concorrenza.
Tesla sembra però avere un asso nella manica: in occasione del Battery Day dello scorso settembre, Elon Musk ha sottolineato ancora una volta quanto le nuove batterie 4680 potrebbero segnare una svolta epocale per Tesla. Si tratta di una tipologia di batteria messa a punto dalla stessa Tesla, che grazie alla sua forma cilindrica - che misura 46mm di diametro e 80mm di altezza, da cui deriva il nome - dovrebbe migliorare sensibilmente le prestazioni di ricarica, oltre ad avere costi di produzione più contenuti e una maggior facilità nell’integrazione sui telai delle auto elettriche.
Secondo la ricerca di UBS, il costo di produzione delle batterie sta calando giorno dopo giorno, ed entro il 2027 il valore complessivo del mercato arriverà a sfiorare i 130 miliardi di dollari, contro gli attuali 37. Chissà se tra qualche anno Tesla sarà ancora al top del mercato, o se colossi come Volkswagen riusciranno a scalzarla dal trono.