Le batterie allo stato solido sono sicure? Il più grande produttore al mondo non la pensa così

Il responsabile della più grande azienda di batterie al mondo afferma che la tecnologia delle batterie allo stato solido non è ancora praticabile, nonostante le affermazioni riportate in rete.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il settore delle batterie per veicoli elettrici è in fermento dietro le quinte dello sviluppo tecnologico, dove gli esperti cercano soluzioni sempre più avanzate per far fronte alle crescenti esigenze di autonomia e sicurezza. In questo contesto, si inseriscono le recenti dichiarazioni di Dr. Robin Zeng, fondatore e CEO di CATL, azienda cinese leader mondiale nella fornitura di batterie agli ioni di litio, che ha espresso riserve significative riguardo alla tanto discussa tecnologia delle batterie allo stato solido.

Nonostante queste ultime siano state presentate come la soluzione ideale per superare i limiti attuali delle batterie tradizionali, garantendo tempi di ricarica molto rapidi e un’autonomia sensibilmente maggiore, il cosiddetto ‘Re delle Batterie’ le ha definite impraticabili e insicure. In un'intervista rilasciata al Financial Times, Zeng ha evidenziato come le promesse legate a questa nuova tecnologia nascondano in realtà limiti significativi, relativi in particolare alla loro affidabilità, durata e sicurezza.

La posizione di CATL, che detiene una quota del 36,8% del mercato globale delle batterie nel 2023, superando concorrenti come BYD, getta un’ombra sul futuro delle batterie allo stato solido, la cui implementazione era attesa con impazienza da parte di molti produttori di veicoli elettrici. Tra questi, Toyota si è distinta per il suo impegno nello sviluppo di questa tecnologia, promettendo l'introduzione sul mercato entro il 2027 o 2028.

Il campo di applicazione necessita di ancora qualche studio, in caso di sinistro la sicurezza potrebbe non essere abbastanza
Nonostante gli anni di ricerca e sviluppo, Zeng sottolinea come i problemi incontrati finora rappresentino dei veri e propri ostacoli alla commercializzazione su vasta scala delle batterie allo stato solido. L'uso di metallo di litio puro come anodo, ad esempio, sebbene possa teoricamente incrementare l’efficienza, introduce complicazioni legate alla necessità di esercitare una pressione estrema sulle batterie, oltre al problema dell'espansione ripetuta durante le fasi di ricarica.

Questi limiti tecnici si traducono in una ridotta durata del ciclo di vita delle batterie, rendendo impraticabile la loro applicazione in ambito commerciale. Inoltre, in caso di incidenti, il rischio di reazioni pericolose con l'ossigeno rende queste batterie un potenziale pericolo per gli occupanti del veicolo e i soccorritori.

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