Prendiamo in esame la Volkswagen Polo del 1974, la primissima realizzata; la differenza con l’attuale modello è importante, ma per darvi maggiore contesto l’attuale Polo è grande come la prima Golf del 1973. In quasi 50 anni, la Polo è cresciuta di 40 centimetri in lunghezza e 20 in larghezza. Ok, 48 anni di differenza potrebbero essere effettivamente troppi, analizziamo la Polo 6N2 del 1999 con la 6W del 2021: le immagini di seguito realizzate sul sito di comparazione Carsized.com crediamo che parlino da sole.
Discorso molto simile per la famosissima Volkswagen Golf che dalla sua nascita ad oggi, oltre che guadagnare un paio di portiere, ha messo su diversi kg e centimetri:
Sempre restando in Germania, un altro esempio eclatante di auto “cresciute” è dato dalla Porsche 911; sicuramente avrete visto qualche immagine negli ultimi anni, ma qui le differenze sono davvero abissali, tanto da far sembrare l’attuale 992 un “bisonte” sportivo su ruote. Senza andare troppo indietro con gli anni, tra una 993 del 1993 e una 992 del 2022 ci sono quasi 30 centimetri di differenza (in lunghezza) a favore del modello più recente.
E nel Bel Paese? In Italia è impossibile non citare la mitica Fiat Panda (abbiam messo sotto la lente di ingrandimento due declinazioni 4x4) e non abbiamo molto da raccontare:
Ma quali sono le vere ragioni che si nascondono dietro a questa crescita?
Il primo di tutti è sicuramente la sicurezza: le auto moderne devono (fortunatamente oseremmo dire) superare una serie di test e per farlo devono integrare sensori, cablaggi, airbag o banalmente “resistere” agli urti con una deformazione studiata a tavolino. Gli urti, come definiti dall’EuroNCAP, non sono solo frontali ma anche laterali, attivi e passivi; inoltre la vettura deve offrire una buona protezione anche per i pedoni e ciclisti. Insomma, tutti elementi che vanno a pesare sul design e obbligano le case costruttrici a seguire un preciso schema, elemento che tende a far lievitare le auto di nuova generazione.
Un secondo punto, per quanto surreale possa sembrare, è legato all’abitabilità e agli ingombri delle persone dal dopo guerra ad oggi. Una prima testimonianza di questo aspetto giunge da Richard Parry-Jones, sviluppatore di Ford, che nel 1998 dichiarò alla stampa dell’epoca che la Focus era significativamente più grande della Escort a “causa” della grandezza delle persone che, dal dopo guerra, erano meno esili e più in carne. La Ford Focus è solo un esempio, ma anche Range Rover è cresciuto vertiginosamente guadagnando centimetro dopo centimetro in tutte le sue generazioni.
Il design è sicuramente un altro aspetto che ha gravato molto sulle dimensioni delle auto; a partire da qualche anno le ruote sono continuate a crescere di misura per offrire un aspetto complessivo sempre più “aggressivo” e sportiveggiante. Non importa che tipo di vettura sia presa in esame, oggigiorno quasi tutte vantano cerchi in lega di grandi dimensioni, superiori al passato, abbinati a gomme alte e necessariamente larghe. Gomme e cerchi in lega si muovono di pari passo, se non si dovesse aumentare la larghezza della ruota oltre che all’altezza, si arriverebbe ad avere delle ruote da motocicletta. Poco intriganti su un SUV da 2 tonnellate. Gomme grandi significano passaruota importanti che, inevitabilmente, allargano la carreggiata dell’auto se si è alla ricerca di un raggio di sterzata degno.
I produttori di automobili si seguono quasi sempre l'un l'altro e l'allargamento di un modello è guidato dalla strategia ideata da un altro brand o competitor. Di tanto in tanto ci sono produttori coraggiosi che cercano di spezzare "questo circolo vizioso” mantenendo la larghezza di un modello (la nuova Evoque ha dimensioni quasi identiche alla vecchia) o anche riducendone leggermente le dimensioni, cosa che Peugeot è riuscita di recente a compiere.
Si tratta di un vero e proprio paradosso; le strade hanno una larghezza quasi fissa e l’imperativo di ridurre le emissioni di CO2, e aumentare la gamma di veicoli elettrici, dovrebbe sicuramente invitare i produttori a realizzare soluzioni più compatte, leggere e agili. Le batterie pesano, fendere l’aria con sezioni frontali sempre più prominenti è controproducente e avere una massa importante da spostare va ad aggravare sulle prestazioni; ne vale davvero la pena?
Ironia della sorte, come se tutto questo non fosse abbastanza, è che gli ultimi decenni sono stati segnati dall’idea di “offrire tanto spendendo poco”. Ora il mercato è in totale controtendenza, ogni anno i modelli crescono di misura, in lunghezza e in larghezza, offrendo sempre meno ad una cifra però superiore. Se da un lato un incremento in lunghezza potrebbe pesare limitatamente sulle tasche degli acquirenti, un incremento della larghezza invece necessita di uno studio molto più approfondito che deve coinvolgere molti aspetti, come il cruscotto, la struttura del crash, le ruote, i pneumatici, i bracci delle sospensioni e altro ancora.
L’insonorizzazione è, infine, un altro punto fondamentale da non sorvolare; anche se il desiderio è ora quello di passare ad auto per lo più silenziose, come qualche compromesso legato al rotolamento dello pneumatico, le auto moderne hanno dovuto seguire dei precisi processi di insonorizzazione per risultare meno rumorose nella guida di tutti i giorni. Gli abitacoli sono quindi “più imbottiti” per offrire una guida più piacevole in tutte le situazioni.
Il richiamo della EuroNCAP
Maggiore è il peso di un'auto, più è la forza necessaria per frenarla. Va da sé che, in caso di incidente, al crescere del peso possono aumentare i rischi per gli occupanti di eventuali altri mezzi coinvolti. Proprio per questo motivo l'EuroNCAP, di recente, ha enfatizzato il problema relativo al peso delle nuove auto evidendenziando come sia aumentato nel corso dell'ultimo decennio. Ad esempio, le auto del segmento D (le berline per antonomasia) sono cresciute, in media, di 200 kg: pazzesco vero?
Una differenza così sostanziale può incidere in caso di urto e proprio per questo motivo EuroNCAP ha sottolineato la necessità di adottare adeguate strutture di assorbimento urti, assieme a sistemi di assistenza alla guida sempre più efficaci, per scongiurare possibili spiacevoli avvenimenti. Certo, le batterie qui giocano un ruolo molto importante e potremmo quasi dire che il peso delle elettriche è strettamente legato a questo elemento; un esempio chiaro è rappresentato dai numerosi SUV Plug-in che sfiorano i limiti della patente B a causa della presenza di una batteria con la stessa capacità di una piccola utilitaria (elettrica).