Un autovelox in provincia di Padova ha fatto più di 24mila multe in un mese, finché un automobilista esasperato ha pensato bene di farlo saltare in aria. Il provetto dinamitardo per ora resta ignoto e non dovrà rispondere dei danni, mentre è stata avviata un’indagine sul comandante della polizia locale.
Gli investigatori, guidati dal PM Benedetto Roberti, vogliono infatti capire se l’ufficiale e il suo assistente abbiano una qualche responsabilità, dopo aver rilevato che i due dispositivi (l’altro non è esploso per quanto ne sappiamo) non sono stati installati secondo le norme vigenti. Di conseguenze tutte le multe potranno essere contestate e annullate. Gli agenti hanno già perquisiti gli uffici della polizia locale, sequestrando tutti i materiali rilevanti.
Forse quelle 24mila multe, dunque, sono il risultato di un semplice errore? Può darsi, anche se naturalmente gli automobilisti sono arrabbiati, e ancora una volta si pone la questione delle multe che “servono solo a far cassa”.
E in effetti il totale delle contravvenzioni supera abbondantemente i 4 milioni di euro; una gran bella cifretta per un comune da 15mila abitanti, e anche per la società appaltatrice: è opportuno ricordare, infatti, che spesso e volentieri i contratti riconoscono all’appaltatore una percentuale sulle multe fatte dai dispositivi. Una scelta che potrebbe sembrare scellerata ma non è illegale: anzi, una sentenza della Cassazione ha respinto l’idea che ci sia un problema di conflitto di interessi, sempre che sia la polizia municipale ad accertare la violazione. Molti cittadini, tuttavia, si sono spesso trovati a dover gestire multe date “per sbaglio” da una certa macchinetta, senza arrivare a casi eclatanti come quello in oggetto.
A conti fatti il punto è proprio se c’è stata violazione oppure no: se c’è stata e si è riusciti a rilevarla 24mila volte in un mese, allora quelle multe sono giustificate e vanno pagate. L’indagine dovrà a questo punto determinare se i difetti di installazione sono sufficienti per giustificare un eventuale annullamento, e a quel punto potrebbe persino succedere che il comune faccia causa al Comandante della Polizia Locale.
Nemmeno questa volta, dunque, gli automobilisti potranno veder certificato il leit motif del “fare cassa”, anche perché dopotutto basta rispettare le regole per evitare che quella cassa si riempia più del dovuto. Sempre che la macchina sia stata installata e funzioni come dovrebbe. Nel caso, ecco dove sono gli autovelox in autostrada.