Fuoristrada vero
La posizione di guida dominante offre un'ottima visuale della strada (aiutata anche dalla Surround Camera System di cui sopra), per affrontare con la massima sicurezza tutti i terreni.
Sulle lunghe percorrenze si viaggia nel silenzio e le molle ad aria isolano bene dalle asperità del terreno; apprezzabili anche i sistemi di assistenza alla guida, veramente intuitivi e facili da usare.
Non bisogna invece pensare che questo "ammorbidimento" del carattere della Discovery abbia avuto conseguenze sulla guidabilità del modello di punta di Land Rover: Discovery 5 resta un'auto incredibilmente versatile, in grado di cavarsela più che bene sia nel traffico sia nelle situazioni più disparate e si è dimostrata in grado di arrampicarsi facilmente su terreni scarsi di grip, di percorrere salite e discese ripide e di tenere angoli di inclinazione di tutto rispetto (angolo di attacco di 34 gradi, angolo di uscita di 30 gradi, angolo di dosso di 27,5 gradi).
Questo veicolo, nato da 65 anni di esperienza su tutti i terreni, rappresenta la massima espressione delle capacitaÌ€ Land Rover; merito anche di una tecnologia di alto livello, che fra Hill Descent Control e Hill Start Assist, Low Traction Launch (per le partenze con poca aderenza) e un affinato Terrain Response, che consente di ottimizzare le prestazioni del motore, del cambio, del differenziale centrale e del telaio in base alle caratteristiche del terreno, selezionando facilmente la modalitaÌ€ di guida più idonea. Include inoltre la modalitaÌ€ "Arrampicata su roccia" essendo il veicolo in prova dotato di sospensioni pneumatiche e scatola di rinvio a due velocitaÌ€.
Introdotto su Discovery per la prima volta, il sistema Terrain Response 2 migliora ulteriormente la funzionalitaÌ€ monitorando le condizioni di guida e selezionando automaticamente la modalitaÌ€ adatta per assicurare il miglior setting possibile al telaio e al propulsore, permettendo a Land Rover Discovery di affrontare guadi, salite e discese ripide, terreni accidentati con un aplomb decisamente inglese. Si potrebbe quasi impostare tutti i settaggi su "Auto" e andar via così, lisci, senza far troppo caso al terreno.
Il sistema All-Terrain Progress Control (ATPC) consente invece di impostare e mantenere una velocità costante anche in condizioni difficili: funziona come un cruise control, a velocità fra 2 e 30 km/h, consentendo a chi guida di concentrarsi sullo sterzo e trovare il giusto percorso fra gli eventuali ostacoli. In pratica fa tutto da sola.
Sviluppato da specialisti Land Rover, il sistema affianca il Terrain Response 2 e i sistemi di trazione e frenata sulle quattro ruote (4WD).
Quando si attiva il sistema All-Terrain Progress Control, i pulsanti +/- al volante per il cruise control consentono di impostare la velocità.
I pedali di freno e acceleratore consentono in qualunque momento di riprendere il comando manuale disattivando le impostazioni scelte, mentre un tocco leggero sul freno riduce la velocità.
Hill Descent Control (Controllo Automatico della Velocità in Discesa), brevetto Land Rover, è di serie e aiuta ad affrontare discese ripide in totale sicurezza, mantenendo costante la velocità e applicando l'azione frenante singolarmente su ogni ruota.
La tecnologia Hill Start Assist (HSA) fa invece in modo che la vettura non arretri quando la partenza avviene su un terreno in pendenza.
È inoltre presente la funzione Gradient Release Control (GRC), che impedisce al veicolo di accelerare troppo rapidamente su una forte
pendenza, qualora il conducente rilasci inavvertitamente il freno.
I dati tecnici confermano la validità del modello, in continuità con il modello precedente: da sottolineare soprattutto la profondità di guado, che sale a 90 centimetri dai 70 della precedente grazie a una maggiore altezza da terra (si arriva a 28,4 centimetri).
La gamma di motorizzazioni comprende motori Ingenium quattro e sei cilindri, sia benzina che diesel. Tra le unità a gasolio troviamo il 2.0 litri da 180 e 240 CV, e il 3.0 litri da 249 CV. Per quanto riguarda i propulsori benzina c'è invece il potente V6 3.0 litri Supercharged da 340 CV.
Il modello a nostra disposizione era equipaggiato con il Td6 249 CV, motore con un bel sound da 6 cilindri: il suo design ad alta efficienza utilizza un unico turbocompressore e la tecnologia dei cuscinetti sferici in ceramica per ridurre l'attrito e offrire un'erogazione di potenza fluida e più immediata a tutti i regimi del motore.
Il motore utilizza un iniettore a basso flusso con otto ugelli, progettato per assicurare un'iniezione più precisa e una migliore nebulizzazione del carburante. Con una coppia massima di 600 Nm, il Td6 si è dimostrato decisamente reattivo ed elastico e in modalità Sport i cavalli si fanno sentire con più vigore.
Il motore eÌ€ dotato inoltre del più recente sistema intelligente Stop/Start a due solenoidi per ridurre i consumi, che si sono dimostrati sempre molto buoni considerando la stazza: anche toccando i limiti di velocità autostradale si percorrono oltre 10 km con un litro di gasolio.
Tutte le motorizzazioni sono abbinate al cambio automatico ZF a 8 velocità con controllo elettronico, ottimizzato dagli ingegneri Land Rover per garantire cambi di marcia fluidi e una risposta decisamente rapida. Con otto rapporti ravvicinati, i cambi di marcia sono quasi impercettibili e bastano appena 200 millisecondi per completare ogni cambiata.
Il cambio è messo a punto per selezionare il blocco del convertitore di coppia il prima possibile, in modo da ridurre lo slittamento e la perdita di energia. Il sistema di controllo al minimo del cambio riduce in modo significativo il consumo di carburante durante la guida in città quando il veicolo è fermo con il rapporto Drive innestato.
In condizioni di freddo, il cambio seleziona un rapporto inferiore per riscaldare più rapidamente il motore, portandolo il prima possibile a una temperatura operativa ideale.
Sono presenti di serie anche le leve del cambio al volante per il controllo manuale, ma vi confidiamo che le abbiamo usate pochissimo perchè l'automatico si è dimostrato davvero eccellente in ogni situazione.
Su strade asfaltate, tra le curve, il peso e le dimensioni si avvertono: Discovery 2017 è pesante e, come tradizione, tende un po' a coricarsi in curva quando si inizia a premere sul gas. Sarebbe utile una regolazione aggiuntiva più sportiva delle sospensioni, che potrebbe tenere il peso sotto controllo. Ma lavorando con dolcezza sul volante, il servosterzo elettrico aiuta a tenere la coda al suo posto.
Conclusioni
La Land Rover Discovery, capace di coniugare grande abitabilità a grandissime doti off-road, dove è quasi inarrestabile, e a sistemi di sicurezza che le hanno garantito le 5 stelle nei test EuroNcap, è pensata per tutta quella nicchia di persone che cercano da una auto lusso, comodità, ma anche versatilità estrema. E ovviamente a chi non rinuncia al comfort anche fuori dalle grandi città.
Ma siamo sicuri che in Italia sia davvero una nicchia? La risposta purtroppo è si, ma solo a causa dei prezzi non alla portata di tutti: si parte infatti da 52.700 euro, e per averla come si deve, o per avere gli optional più "sfiziosi", c'è da attingere al conto in banca a piene mani; ad esempio, per portarsi a casa la "nostra" Full Optional Discovery First Edition, occorre sborsare quasi 86.000 euro.
La Nuova Discovery è la conferma della strategia di Land Rover nel settore dei fuoristrada e dei SUV: la creazione di 3 famiglie distinte di veicoli, pensate per soddisfare gli appassionati del segmento: dal lusso dedicato al "Milanese Imbruttito" o al "Pariolino" in viaggio verso Cortina della gamma Range Rover, al fuoristrada estremo della gamma Freelander.
La gamma Discovery si posiziona esattamente nel mezzo, regalando ai potenziali acquirenti una famiglia di auto che eccelle in entrambi i campi ma con un equilibrio maggiore fra guidabilità e contenuti.
Ora non ci resta che augurarci di vestire per un po' i panni del "Milanese Imbruttito"... magari al volante della nuova Range Rover Velar.
Photo Credits: d3lfin0