In rete, ultimamente, sono apparsi diversi scatti che ritraggono questo misterioso modello; sarà ibrido ma niente paura, beneficerà ancora del mastodontico propulsore V12 che ci accompagna da diverse generazioni. Seppur rinnovato e migliorato nel corso degli anni, il 12 cilindri è un motore storico per Lamborghini e non ci stupisce che il marchio sia intenzionato a tenerlo il più possibile.
La nuova soluzione vanterà anche un look completamente nuovo come è lecito aspettarsi; possibile, però, una contaminazione da parte della Sian, la hypercar ibrida prodotta a partire dal 2019 in tiratura estremamente limitata (appena 82 esemplari, 63 coupé e 19 roadster). Come per la Huracan Tecnica, attendiamo la presenza della nuova firma luminosa a “Y”, prese d’aria di grandi dimensioni e splitter pronunciati.
La vista laterale conserva il famoso profilo a cuneo che contraddistingue le Lamborghini da decenni, con prese laterali più grandi che ora si collegano con il posteriore per formare un profilo a "W". La linea è quindi relativamente simile all'Huracan, con piccoli finestrini laterali e un ampio parabrezza anteriore. Sebbene si tratti ancora di un muletto, impossibile non notare gli archi laterali in stile Ford GT e gli enormi scarichi posteriori in grado di riprodurre l’incredibile melodia del V12 di Sant’Agata.
La società di Sant'Agata Bolognese è riuscita a tenere nascosto il design dell’abitacolo, sicuramente però verrà progettato qualcosa “a misura del pilota”, con comandi ravvicinati e materiali sportivi ma di pregio. Come per i precedenti modelli, attendiamo un abitacolo vicino a quello di un Eurofighter (non per niente la Reventon era quasi un F22) con tecnologia moderna e aggiornamenti over-the-air.
Ma sotto al cofano? Non siamo a conoscenza del livello di potenza, ma pensiamo che possa aggirarsi sugli 800 cavalli. In fin dei conti la Countach LPI 800-4, con il suo sistema ibrido (mild), raggiunge gli 814 cavalli e non è così difficile immaginare che una futura Aventador possa raggiungere o superare quella cifra con un sistema plug-in ibrido V12. Lamborghini a questo proposito ha precisato che il V12 potrebbe essere di nuova concezione, con una cilindrata di 6,5 litri e un supercondensatore simile a quello di Sian. Sarà la prima ibrida plug-in in assoluto del marchio italiano, nell’attesa dell’arrivo del modello elettrico che per ora è stato identificato con il nome di Revuelto.
Con le potenze in gioco, non è difficile pensare prestazioni da vera auto estrema; l’attuale Aventador SVJ, il modello più prestazionale, garantisce uno 0-100 di 2,8 secondi e una velocità superiore ai 350 km/h. Sicuramente un modello di nuova concezione supererà questi numeri. Prevista quindi, e osiamo dire “finalmente”, una nuova trasmissione a doppia frizione capace di gestire tutta la coppia generata dal nuovo sistema propulsivo. Il cambio, per Aventador, è stato un elemento spesso criticato a causa della sua lentezza soprattutto in tempi moderni. La trazione, invece, sarà come da tradizione di tipo integrale.
Con chi si scontrerà la nuova supercar V12 plug-in ibrida? L’ammiraglia di casa Lamborghini non avrà vita semplice: nella stessa categoria (plug-in ibride) è presente la Ferrari SF90 Stradale di Maranello (1.000 cavalli), McLaren Artura (680 cavalli), Aston Martin Valhalla (930 cavalli) e Silk-Faw S9 (1.400 cavalli). Ammettiamo che non è facile, al momento, definire una reale categoria di appartenenza anche perché Ferrari, dal canto suo, offre già tre modelli plug-in ibridi (Ferrari SF90 Stradale, F8 Tributo e ora 296 GTB). Porsche non prevede di elettrificare, in alcuna forma, la 911 nel breve periodo mentre per BMW, Audi e Mercedes non ci sono importanti novità all’orizzonte.
Prevediamo un debutto ufficiale entro la fine dell'anno o all'inizio del 2023. Sconosciuto il prezzo, tutto sarà legato anche al numero di esemplari previsto; l’Aventador attuale ha un prezzo compreso tra 350mila euro e 440mila euro, a seconda della declinazione scelta. Naturalmente si tratta di prezzi base, ampiamenti superabili come il configuratore suggerisce.
In apertura un'immagine di Denin Lawley via Unsplash