La Russia riduce la sicurezza delle auto: addio ad airbag e ABS

La Russia riduce gli standard di sicurezza delle auto, con l'addio agli airbag e all'ABS, e avvia nuove partnership con i costruttori cinesi

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a cura di Davide Raia

Tra gli effetti delle sanzioni dei Paesi Occidentali alla Russia ci sono anche dei profondi cambiamenti per il mercato delle quattro ruote locale. In particolare, per effetto di un nuovo decreto del Governo russo, fino al prossimo 1° febbraio 2023 è previsto un notevole allentamento degli standard di sicurezza previsti per l'omologazione di nuovi veicoli per il mercato russo. In via temporanea, infatti, sono stati cancellati alcuni dispositivi di sicurezza che, in precedenza, erano riconosciuti come obbligatori.

Tra gli elementi non più necessari per ottenere l'omologazione di un nuovo veicolo troviamo dispositivi di sicurezza che diamo oramai per scontato come gli airbag e l'Abs. Cambiano anche le norme legate alle emissioni dei veicoli che, in pratica, registrano un salto indietro di oltre 30 anni, diventando molto più permissive. Nel frattempo, lo spazio lasciato dai costruttori europei in Russia potrebbe essere rapidamente colmato dalle aziende cinesi. I produttori locali, infatti, potrebbero fare ampio affidamento su fornitori cinesi, utilizzando componenti realizzati in Cina per assemblare le nuove auto in Russia.

Un esempio è rappresentato dall'oramai ex fabbrica Renault di Mosca, affidata ora al controllo pubblico. L'impianto potrebbe contare su di una partnership con la cinese JAC. Da questa particolare alleanza potrebbe ritornare sul mercato il brand sovietico Moskvič. In ogni caso, il mercato russo delle quattro ruote è destinato a registrare numerose novità nel corso del prossimo futuro a seguito delle sanzioni dei Paesi Occidentali. La Cina potrebbe approfittarne per espandere le attività dei suoi produttori, rimpiazzando in modo definitivo i costruttori europei.

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