Ci siamo, anche il marchio di Sant’Agata è pronto per fare il grande passo. La notizia giunge a poche ore di distanza dalla conferma dell’arrivo delle varianti ibride per Urus e i modelli che sostituiranno le attuali Aventador e Huracan.
La futura elettrica sarà forse, come annunciato da Winkelmann stesso, una 2+2 o una quattro posti. Al momento non sarebbe stata ancora presa una decisione finale ma, stando alle parole del numero uno di Lamborghini, potrebbe trattarsi di una vettura a due porte di classe granturismo. Nonostante le forme e le dimensioni, il DNA del marchio resterà invariato e la misteriosa elettrica sarà ugualmente in grado di far entusiasmare tutti i futuri acquirenti.
Chi conosce la storia di Lamborghini e ha avuto la possibilità di visitare il museo di Sant’Agata Bolognese si ricorderà sicuramente dei prototipi Estoque e Asterion, due granturismo a quattro posti. Mentre l’Estoque (2008) era largamente ispirata alle linee futuristiche della Reventon con un posteriore del tutto inedito, l’Asterion (2011) seguiva più stilemi classici e comuni alle vetture odierne del marchio. Quest’ultima, inoltre, era una vera e propria GT ibrida equipaggiata di un motore plug-in (PHEV) capace di competere contro la famosa “Holy Trinity” ovvero Ferrari LaFerrari, McLaren P1 e Porsche 918 Spyder. Con Asterion, Lamborghini aveva già il desiderio di produrre un veicolo green nel 2011.
La strada è ancora lunga e solo nei prossimi mesi saremo in grado di conoscere alcuni dettagli tecnici della prima vettura elettrica del marchio. Una granturismo a quattro posti collocherebbe il marchio in un nuovo segmento di mercato, favorendo quindi l'azienda italiana a far crescere i suoi volumi di vendita. Lamborghini potrebbe ri-tentare la strategia vincente di Urus e trovare una clientela ancora sconosciuta.
Come riportato in precedenza, Lamborghini era inizialmente interessata ad utilizzare la piattaforma DPI di Audi/Porsche specifica per i veicoli elettrici, tuttavia le tempistiche suggeriscono che la prima vettura potrebbe utilizzare l’architettura SSP che combina elementi delle piattaforme PPE e MEB. Con SSP, il marchio avrebbe a disposizione una piattaforma altamente modulabile e adattabile, capace quindi di essere un ottimo trampolino di lancio. In termini di motori, Lamborghini utilizzerà i medesimi di Audi e Porsche sebbene potrebbe essere decisamente interessante una partnership con Rimac, di cui Porsche possiede una quota.