I tempi di ricarica delle auto elettriche sono considerati da molti ancora troppo lenti per sposarsi con i ritmi della nostra vita quotidiana, e non è quindi un caso che diverse società si stiano impegnando nella ricerca di nuovi metodi di ricarica rapida. Negli Stati Uniti di recente si è vista una forte spinta verso la transizione elettrica, con tanto di annuncio del presidente Biden: tutti i veicoli governativi dovranno essere rimpiazzati da veicoli elettrici - entro quanti anni? Non è dato saperlo, ma intanto tutti i rami del governo statunitense si stanno dando da fare per raggiungere questo obiettivo, compresa la NASA - National Aeronautics and Space Administration.
La NASA ha deciso di cimentarsi nella ricerca sulla ricarica rapida e di recente ha pubblicato sul proprio blog un articolo in cui approfondisce i termini di questa ricerca, creando un po' di discussione online: secondo quanto anticipato dalla NASA, si potrebbero ridurre i tempi di ricarica delle auto elettriche fino a 5 minuti complessivi, semplicemente raffreddando i cavi di ricarica così che questi possano trasportare una maggior quantità di corrente, fino a 9 volte di più delle quantità attuali.
Il blog della NASA recita quanto segue:"Innanzitutto, bisogna mettere in campo una rete di stazioni di ricarica lungo le autostrade le strade principali, per permettere la ricarica dei veicoli elettrici. In secondo luogo, il tempo di ricarica del singolo veicolo deve essere ridotto. Al momento i tempi di ricarica possono variare parecchio, dai 20 minuti di una stazione posta lungo un'autostrada, fino a diverse ore se si utilizza il sistema di ricarica casalingo."
La tecnologia pensata dalla NASA si basa su un avanzato sistema di controllo della temperatura, già immaginato per future missioni spaziali: come potete immaginare, nello spazio tutto quanto dev'essere mantenuto alla temperatura corretta per funzionare al meglio, e il margine di errore è davvero minuscolo. Insomma, le capacità di questo sistema di regolazione della temperatura vanno ben al di là delle difficoltà che potrebbe incontrare una volta integrato in una colonnina di ricarica.
Secondo i calcoli della NASA, se applicato correttamente alle colonnine, questo sistema di raffreddamento potrebbe permettere la trasmissione di 1400 Ampere all'auto, così da permettere una ricarica completa (o quasi) in appena 5 minuti; in realtà alcuni degli esperimenti condotti dal team dedicato al progetto hanno già dimostrato la possibilità di toccare i 2400 Ampere, sufficienti a caricare una batteria in tempi molto simili a quelli che si spendono alla pompa di benzina per fare un pieno di carburante.
Purtroppo non è tutto rose e fiori, perché questo sistema presenta due problemi non indifferenti: innanzitutto il prezzo, trattandosi di un sistema messo a punto dalla NASA il costo di integrazione nelle colonnine in DC sarebbe da capogiro, e secondariamente si presenta il problema della degradazione della batteria che aumenta in modo sostanziale quando la si ricarica in modo così rapido. La ricarica casalinga resta sempre e comunque la miglior soluzione se si vuole mantenere la propria batteria in un buono stato di salute, mentre queste soluzioni sono adatte quando ci si lancia in lunghi viaggi.