Il panorama dei quadricicli elettrici italiani si arricchisce di una nuova protagonista: Birba, l'ultima nata del Gruppo DR, fa il suo debutto sulla scena della mobilità urbana sostenibile. Presentata in anteprima al KEY di Rimini, questa microcar elettrica rappresenta l'ennesima scommessa del costruttore molisano nel segmento dei veicoli compatti. Come ormai consuetudine per il marchio italiano, anche questo modello deriva da una base cinese, nello specifico dalla Chery QQ, ma viene riadattato per il mercato europeo. Pensata per i giovani neopatentati e per chi cerca una soluzione agile per gli spostamenti cittadini, Birba può essere guidata già dai 16 anni con patente B1, posizionandosi nella categoria dei quadricicli pesanti L7e.
Compatta fuori, tecnologica dentro
Con una lunghezza di appena 2,98 metri, Birba si muove agilmente nel traffico urbano mantenendo dimensioni contenute: 1,49 metri di larghezza e 1,63 di altezza, con un passo di 1,96 metri. Il design esterno privilegia forme squadrate e razionali, una scelta che massimizza lo spazio interno e facilita la percezione degli ingombri durante le manovre. L'estetica non viene comunque trascurata, con una caratterizzazione distintiva data dai gruppi ottici con firma luminosa a "U" e illuminazione full LED sia all'anteriore che al posteriore - un dettaglio insolito per questa categoria di veicoli.
Nonostante le dimensioni ridotte, l'abitacolo a due posti non rinuncia alla tecnologia. La plancia, pur mantenendo un design essenziale, ospita una strumentazione completamente digitale affiancata da un monitor centrale dedicato al sistema di infotainment. I cerchi da 14 pollici calzano pneumatici 155/50, bilanciando estetica e funzionalità in un pacchetto complessivamente ben proporzionato.
Propulsione elettrica e autonomia cittadina
Il cuore pulsante di Birba è un motore elettrico sincrono a magneti permanenti posizionato sull'asse posteriore. La potenza nominale è di 14 kW, con picchi che possono raggiungere i 22 kW nelle fasi di maggiore richiesta. L'alimentazione è affidata a una batteria al litio-ferro-fosfato (LFP) da 156 Ah, una tecnologia che garantisce sicurezza e durabilità. Secondo i dati dichiarati secondo il ciclo WLTP, l'autonomia raggiunge i 182 chilometri con una singola carica, un valore più che adeguato per gli spostamenti urbani quotidiani.
Sul fronte della ricarica, Birba è equipaggiata con un caricatore di bordo che accetta esclusivamente corrente alternata con potenza massima di 1,8 kW. Questo si traduce in tempi di ricarica completa di circa 8 ore collegandosi a una normale presa domestica da 220V. A livello di meccanica, la microcar adotta sospensioni anteriori con schema Macpherson, mentre al posteriore troviamo una più sofisticata soluzione Multilink, inusuale per un veicolo di questa categoria.
Dotazioni e disponibilità sul mercato
Sebbene i prezzi non siano ancora stati comunicati ufficialmente, il Gruppo DR ha già aperto le prenotazioni per i test drive attraverso il sito ufficiale. La dotazione di serie si preannuncia sorprendentemente ricca per un quadriciclo: servosterzo, connettività Bluetooth e Radio DAB, volante multifunzione e aria condizionata sono tutti elementi inclusi nel pacchetto base, insieme agli alzacristalli elettrici e ai cerchi in lega da 14 pollici.
Non mancano sistemi avanzati come la frenata rigenerativa, che contribuisce a ottimizzare l'autonomia recuperando energia durante le decelerazioni, e supporti alla guida come la telecamera posteriore con relativi sensori. Completa il quadro un sistema antifurto integrato, a protezione dell'investimento. Con queste caratteristiche, Birba sembra posizionarsi in una fascia premium del segmento dei quadricicli elettrici, puntando su tecnologia e comfort per distinguersi dalla concorrenza.
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