La Lotus Type 62-2 che vedete nelle immagini sarà prodotta ovviamente in soli 62 esemplari e presentata in tre versioni. La Classic è una supercar "entry level" senza particolari esagerazioni estetiche, assolutamente termica e con 430 cavalli erogati dall'immancabile V6 da 3,5 litri firmato Toyota. Lo stesso motore, sempre in forma sovralimentata, muove la versione Gold e JPS. Entrambe sono dedicate non solo ai fumatori (si tratta di celebri brand di sigarette) ma a chi ricorda le omonime versioni vintage. La prima, rossa, reca le insegne "da gara" del periodo ma soprattutto alza l'output complessivo del motore a 500 cavalli. Ultima, ma prima nelle prestazioni, la John Player Special di cui non abbiamo foto ma che dovrebbe essere nera con finiture dorate. Una cosa è certa, avrà circa 600 cavalli.
Se nella carrozzeria e nel design si guarda al passato, il resto è assolutamente moderno. La scocca, ad esempio, unisce alluminio e carbonio mantenedo il peso entro la tonnellata. Freni e cambio sono un altro aspetto che guadagna parecchio dal progresso tecnologico: il minimo è rappresentato dai quattro pistoncini della Classic che diventano freni carboceramici per la JPS. Sul lato trasmissione, i puristi apprezzeranno il cambio manuale a sei rapporti del modello Classic. Ma chi ama la velocità e i Track Day sicuramente amerà il doppia frizione a sette marce montato invece su Gold e JPS (comunque opzionale nel modello standard).
Inutile dire che Lotus ha collaborato direttamente con Radford per realizzare gran parte della meccanica e della carrozzeria. Mentre Jenson Button si è preoccupato personalmente delle prove in pista e del comportamento durante la guida. Non sappiamo ancora nulla del prezzo, ma si parla probabilmente di molte centinaia di migliaia di Euro (se non milioni) vista la rarità e i pochi esemplari.