Questa ferrovia potrebbe essere alimentata dal sole

In Svizzera pannelli solari sui binari per alimentare i treni. Un progetto innovativo verso la mobilità sostenibile a zero emissioni

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a cura di Tommaso Marcoli

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La ferrovia svizzera sta compiendo passi innovativi verso la sostenibilità energetica, scommettendo su una tecnologia tanto semplice quanto rivoluzionaria: l'installazione di pannelli solari direttamente tra i binari dei treni. Questo progetto pionieristico, frutto della collaborazione tra le ferrovie elvetiche e la startup SunWays, rappresenta un esempio concreto di come le infrastrutture esistenti possano essere ripensate per contribuire alla transizione ecologica. Mentre le auto a energia elettrica stanno gradualmente conquistando il mercato, il settore ferroviario ha trovato una propria strada originale verso l'energia pulita, sfruttando gli spazi inutilizzati tra i binari per generare elettricità.

Nelle vicinanze di Buttes, pittoresco comune del Canton Neuchâtel, è stato recentemente attivato un impianto pilota che rappresenta molto più di un semplice esperimento. La struttura, composta da 48 pannelli fotovoltaici da 385 watt ciascuno, ha già dimostrato un notevole potenziale produttivo. Con una capacità complessiva di 18 kW, l'installazione è in grado di generare circa 16 MWh annui di energia pulita, attualmente immessa nella rete elettrica locale per servire le abitazioni circostanti.

La peculiarità del progetto risiede proprio nella sua collocazione: anziché occupare terreni agricoli o aree naturali, i pannelli trovano spazio nella fascia centrale dei binari, una superficie altrimenti inutilizzata che attraversa l'intero territorio nazionale. Questo approccio massimizza l'efficienza d'uso del suolo, problema particolarmente sentito in un paese montuoso e densamente popolato come la Svizzera.

SunWays ha sviluppato una strategia tripartita per l'utilizzo dell'energia prodotta. Il primo scenario prevede l'immissione nella rete nazionale, contribuendo ad aumentare la quota di rinnovabili nel mix energetico elvetico. La seconda opzione contempla l'alimentazione diretta delle infrastrutture ferroviarie, dai deviatori ai segnali luminosi fino alle stazioni. Infine, l'applicazione più ambiziosa mira all'alimentazione diretta dei treni elettrici, creando un circolo virtuoso di auto-sostentamento energetico.

Per facilitare l'implementazione su larga scala, è stato progettato un treno speciale in collaborazione con Scheuchzer SA, azienda svizzera specializzata nella manutenzione ferroviaria. Questo convoglio è equipaggiato con un sistema che permette di srotolare e installare i pannelli fotovoltaici direttamente tra i binari, con una capacità operativa di circa un chilometro quadrato al giorno. Una soluzione ingegnosa che potrebbe accelerare drasticamente la diffusione di questa tecnologia sull'intera rete nazionale.

Ambizioni solari su rotaia

L'attuale fase pilota serve a valutare la redditività complessiva del sistema, considerando rendimento energetico, costi di installazione e gestione. Se i risultati confermeranno le aspettative, SunWays ha già pianificato un'espansione progressiva che potrebbe portare alla copertura dell'intera rete ferroviaria svizzera. Un'impresa titanica ma dalle potenzialità enormi, considerando l'estensione delle infrastrutture ferroviarie elvetiche.

L'esperimento svizzero rappresenta un cambio di paradigma nell'approccio alle energie rinnovabili, dimostrando come sia possibile integrare la produzione energetica in strutture preesistenti senza consumo aggiuntivo di territorio. Mentre i veicoli stradali a pannelli solari stanno vivendo alterne fortune nel loro percorso verso la commercializzazione di massa, il settore ferroviario sembra aver trovato una via più diretta e potenzialmente più efficiente verso la sostenibilità energetica.

Con questo progetto, la Svizzera riafferma la propria vocazione all'innovazione tecnologica e alla tutela ambientale, offrendo un modello che potrebbe essere replicato in molti altri paesi dotati di estese reti ferroviarie. Se l'impianto di Buttes manterrà le promesse, potremmo assistere nei prossimi anni a una progressiva trasformazione delle ferrovie da semplici infrastrutture di trasporto a vere e proprie centrali elettriche distribuite sul territorio.

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Si, bravi, sistema proprio adatto alle ferrovie italiane dove basta "un chiodo" per mandare in tilt l'intero sistema ferroviario, poi che salto di qualità per gli zingari, passerebbero dai fili di rame ad interi pannelli fotovoltaici. Che belle idee, complimenti a chi le pensa!
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