Negli ultimi anni gli incentivi auto sono stati fondamentali per incrementare l’acquisto di nuove vetture e, di conseguenza, sostenere il settore automotive già duramente colpito dalla pandemia da Covid-19 e dalla crisi dei chip.
Non a caso, l'Ecobonus dedicato a BEV e PHEV è già terminato mentre i fondi stanziati dal Governo e destinati alle auto della fascia 61-135 g/km di CO2 stanno terminando. A tal proposito non manca, infatti, la preoccupazione da parte di diverse associazioni di settore come Motus-E che, più volte, ha sottolineato come le risorse economiche stanziate dallo Stato siano fondamentali per evitare il crollo delle nuove immatricolazioni.
Il Governo ha fatto sapere che non verranno destinati altri fondi all’Ecobonus per quest’anno, ma se ne riparlerà nel 2022. Secondo quanto diffuso dal viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto, il Governo sta pensando di rendere strutturali gli incentivi.
Questo primo incontro ha la finalità di ricevere e condividere i contributi di tutti gli stakeholders in merito all'andamento del mercato automotive negli ultimi anni e alle eventuali proposte per i sistemi di incentivazione, ha sottolineato Gilberto Pichetto
L’incontro per discutere della nuova misura è stato al centro della discussione al tavolo sul mercato auto convocato ieri al Mise; incontro a cui hanno partecipato rappresentanti delle principali associazioni di categoria, aziende e sindacati del settore.
Il Mise sta valutando se sia possibile che l'ecobonus diventi una misura strutturale, senza quindi la necessità di un rifinanziamento annuo. Ipotizzo una misura di almeno tre anni, dal 2022 al 2024, per un totale di 3 miliardi per accompagnare il passaggio dai motori endotermici a quelli elettrici. I fondi potrebbero arrivare anche da un riordino dei sostegni, quelli verso le motorizzazioni tradizionali andranno ad esaurirsi, quelli dedicati all’elettrico dovranno crescere.
Per quanto riguarda i nuovi incentivi potrebbero avere anche una struttura differente:
I fondi potrebbero arrivare anche da un riordino dei sostegni, quelli verso le motorizzazioni tradizionali andranno ad esaurirsi, quelli dedicati all’elettrico dovranno crescere. Due curve che avranno un andamento differente nei prossimi anni.