Le principali associazioni del settore automobilistico si chiedono dove siano finite le misure da destinare alla transizione green legata alla mobilità. Le stesse sottolineano, infatti, come sia fondamentale la presenza di piano strategico che possa evitare gravi danni ambientali, economici e sociali.
Le Associazioni che rappresentano la mobilità sostenibile e le filiere industriali e commerciali automotive (ANFIA, ANIASA, ASSOFOND, FEDERAUTO, MOTUS-E, UCIMU e UNRAE) hanno ribadito che nella Legge di Bilancio sono completamente assenti misure per affrontare la transizione ecologica. Non a caso, come sottolineato dalle Associazioni firmatarie, la mancata previsione di un intervento si somma all’assenza di misure specifiche nel PNRR nella componente transizione energetica e della mobilità sostenibile.
La mancanza di adeguate misure porta dunque l’Italia ad essere l’unico Paese europeo che non sostiene il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e basse emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali.
Tali scelte rischiano di non far raggiungere all’Italia i target sulla penetrazione nel parco circolante dei veicoli a zero e bassissime emissioni prefissati dal Piano Nazionale Energia e Clima e di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 ed al 2050, prefissati a livello europeo e sottoscritti dal nostro Paese, ribadiscono le associazioni.
I firmatari si rivolgono quindi al Presidente Draghi, ai Ministri Giorgetti e Cingolani, chiedendo di porre rimedio tempestivamente cosi da mantenere gli impegni precedentemente annunciati e dando attuazione alle misure già da tempo condivise.
Non dimentichiamo che l'impatto sul mercato e il rischio di tenuta della filiera nazionale saranno gravissimi se non si attuerà un piano strategico a sostegno del rinnovo del parco circolante e della diffusione dei veicoli ecologici. La conseguenza sarebbe, infatti, l'impossibilità di raggiungere i target prefissati dal Piano Nazionale Energia e Clima e di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 ed al 2050.
L’analisi d’impatto delle misure di incentivo dello scorso anno ha evidenziato i molteplici effetti positivi che misure a sostegno del mercato possono imprimere al sistema Paese, sia in termini ambientali che di sostegno all’intero settore industriale e commerciale, in un momento di grande difficoltà in cui le imprese stanno affrontando la crisi post pandemica e la transizione produttiva.