Che il paradiso elettrico norvegese fosse vicino ad una svolta non è di certo un fulmine a ciel sereno; già lo scorso maggio si pensava alla rimozione dei privilegi legati all'acquisto di un'auto elettrica per sopperire al buco creato nelle tasse statali di circa 2 miliardi di euro. Nel nuovo documento presentato dal ministero delle Finanze allo Storting - il Parlamento norvegese appare l'integrazione di una tassa di registrazione, una tantum, dedicata anche per le elettriche e non limitata solo alle endotermiche.
In Norvegia le tasse d'acquisto di una nuova auto vengono misurate in base alle emissioni di CO2, NOx e al peso. Considerata la natura delle auto elettriche è lecito pensare che la tassa sarà esclusivamente legata al peso della vettura; valore che, come sappiamo, sulle elettriche non è mai contenuto. La tassazione potrebbe essere applicata già a 500 kg, per poi salire progressivamente a 900 kg e impennare a 1.500 kg (circa 1,21 euro per ogni kg eccedente ai 500 kg).
Mentre l'applicazione dell'Iva sulle elettriche premium non sembra uno sforzo così enorme (una manovra suggerita sempre alcuni mesi fa), la questione legata al peso potrebbe colpire tutti. L'Iva sulle auto elettriche premium (a partire da 58.200 euro), in Norvegia, è del 4% il che significa un esborso minimo di 2.400 euro. La tassa sul peso, invece, potrebbe colpire la massa del mercato dell'auto norvege che vanta, al momento, quasi l'80% di presenza sul campo. Ed è proprio per questo motivo, per questi numeri, che il Governo è vicino alla decisione di tassare le elettriche in quando rappresentano più che la maggioranza.
In Italia la situazione al momento è ancora tranquilla ma siamo sicuri che, una volta raggiunto un buon volume di immatricolazioni, anche la situazione da noi potrebbe cambiare su più fronti; dal taglio degli incentivi fino all'introduzione del bollo o perché no da un "superbollo" dedicato alle elettriche.