Il governo laburista britannico propone di anticipare il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel al 2030, riportando la situazione a quanto stabilito nel 2020 dall'ex premier Boris Johnson. La misura, se approvata, vieterebbe la vendita di veicoli con motori termici non elettrificati cinque anni prima rispetto alla data del 2035 fissata dall'attuale governo conservatore.
Questa proposta segna un ritorno alla politica originale di Johnson, che prevedeva lo stop alle auto termiche "pure" nel 2030 e alle ibride nel 2035. L'obiettivo è accelerare la transizione verso la mobilità elettrica nel Regno Unito, in controtendenza rispetto ai recenti ripensamenti in Europa sulle scadenze per l'abbandono dei motori a combustione.
Le reazioni dell'industria automobilistica sono contrastanti. Alcuni produttori, come Toyota, accolgono positivamente l'anticipo del divieto, potendo contare su una gamma già ampiamente elettrificata. Altri, come Ford, esprimono preoccupazione per l'incertezza generata da questi cambi di rotta nelle politiche governative.
La proposta laburista riapre il dibattito sui tempi e modi della transizione all'elettrico nel settore auto britannico. Se approvata, potrebbe accelerare significativamente gli investimenti nell'elettrificazione e nelle infrastrutture di ricarica nel Regno Unito, con importanti ripercussioni per industria, consumatori e ambiente.