Il range extender è il futuro ibrido dei motori termici

Torna il motore range extender: la tecnologia già usata in passato si rinnova con ZF, promettendo versatilità ed economia per le auto elettriche

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a cura di Tommaso Marcoli

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ZF, il colosso tedesco della componentistica automotive, ha recentemente annunciato il lancio di un innovativo sistema range-extender elettrico che entrerà in produzione nel 2026, segnalando un cambio di rotta significativo nell'industria automobilistica che sembrava muoversi esclusivamente verso la completa elettrificazione.

Contrariamente a quanto molti pronosticavano, il motore a benzina sta trovando una nuova collocazione nel panorama della mobilità elettrica. Questo sistema "ibrido" di nuova concezione funziona come un veicolo elettrico tradizionale, con uno o più motori alimentati da una batteria, ma aggiunge un piccolo motore a combustione che funge essenzialmente da generatore di bordo per ricaricare la batteria quando non sono disponibili stazioni di ricarica, senza alcun collegamento diretto con le ruote.

La tecnologia range-extender rappresenta una soluzione intermedia che risponde a uno dei problemi più sentiti dai potenziali acquirenti di veicoli elettrici: l'ansia da autonomia. Nonostante i progressi compiuti nell'aumento dell'autonomia delle auto elettriche, che ora raggiunge mediamente i 500 km, molti consumatori rimangono scettici e preoccupati della possibilità di rimanere "a secco" di energia. Se la tecnologia range-extender non è una novità assoluta - la Chevrolet Volt e la BMW i3 sono stati tra i primi veicoli mainstream a implementarla, seguiti dalla Mazda con il suo crossover MX-30 dotato di motore rotativo come range-extender in Europa - negli ultimi anni era stata accantonata, poiché la maggior parte delle auto elettriche moderne era riuscita a raggiungere autonomie paragonabili a quelle dei veicoli con motore a combustione.

ZF, tuttavia, ha individuato una rinnovata domanda di mercato per questa soluzione. Il Dr. Otmar Scharrer, Senior Vice President R&D, Electrified Powertrain Technology di ZF, ha dichiarato: "Sebbene l'autonomia media delle auto elettriche sia intorno ai 500 km, l'ansia da autonomia influenza ancora un'ampia gamma di acquirenti nella scelta del loro prossimo veicolo". Secondo ZF, i range-extender rappresentano una scelta più vantaggiosa rispetto ai tradizionali ibridi plug-in. I motivi sono molteplici: costi di produzione inferiori, cicli di sviluppo più brevi e catene di approvvigionamento più semplici. Inoltre, poiché il motore non è collegato alle ruote, può sempre operare al regime più efficiente, riducendo consumi ed emissioni.

La nuova offerta di ZF si articola in due varianti: eRE e eRE+. La prima collega un motore elettrico a un convertitore integrato, con un riduttore epicicloidale. La seconda aggiunge una "frizione intelligente e un differenziale", consentendo di utilizzarlo sia come generatore che come unità di trazione secondaria. La flessibilità è uno dei punti di forza del sistema: la potenza per entrambe le unità può essere regolata tra 93 e 147 cavalli per l'eRE e tra 93 e 201 cavalli per l'eRE+, in base alle esigenze del cliente.

Il Dr. Scharrer ha inoltre sottolineato: "Il rinnovato interesse e la crescente domanda di range-extender dimostrano che il potenziale di questa tecnologia è tutt'altro che esaurito, in particolare per le piattaforme di modelli già progettate per propulsori elettrici a batteria. Dietro le nostre soluzioni c'è il concetto di sistema e piattaforma, che ci permette di rispondere in modo ottimale a tutte le esigenze dei clienti e del mercato con cicli di sviluppo più brevi".

Un trend che si espande oltre ZF

ZF non è l'unica azienda a percepire questa rinnovata domanda di sistemi range-extender. Anche altre case automobilistiche stanno esplorando questa direzione, come dimostra Dodge con il suo nuovo Ramcharger, che utilizza un V-6 Pentastar come range-extender. L'adozione trasversale di questa tecnologia si estende anche a Scout Motors, sostenuta da Volkswagen, che ha confermato lo scorso anno che i suoi futuri pick-up e SUV avranno opzioni range-extender.

Questo rinnovato interesse per i range-extender evidenzia come l'industria automobilistica stia cercando soluzioni pragmatiche alla transizione elettrica, riconoscendo che per molti consumatori il passaggio completo all'elettrico presenta ancora ostacoli significativi. Piuttosto che forzare un cambiamento radicale, produttori e fornitori stanno sviluppando tecnologie ibride avanzate che possano fungere da ponte tecnologico verso un futuro completamente elettrico.

I nuovi range-extender potrebbero quindi rappresentare un passo intermedio fondamentale nella transizione energetica del settore automotive, offrendo ai consumatori il meglio di entrambi i mondi: la guida elettrica per l'uso quotidiano e la sicurezza di poter contare su un sistema di backup per i viaggi più lunghi.

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3 Commenti

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La tecnologia e-power di Nissan funziona proprio così ed è una realtà già da un paio di anni.
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Non è un passo intermedio per la rimandare la transizione all'elettrico... bensì l'ovvia evoluzione delle ibride, soprattutto le PHEV: a causa del crollo del costo delle batterie (e, soprattutto, a causa del nuovo calcolo della Co2 emessa dalle PHEV, che di anno in anno si sta inasprendo sempre più), i produttori di PHEV stanno aumentando a dismisura le batterie. Quando sei arrivato a 40 kWh di batteria, puoi ragionevolmente assumere che farai il grosso dei tuoi km a batteria - già oggi conosco possessori di PHEV che fatto un buon 70-80% di km in elettrico - e hanno auto con batterie da una dozzina di kWh. A quel punto, a che serve mettere un costoso cambio DSG, ecc... se tanto non li userai mai? A niente, ed ecco che si diffondo i range extender: per mandare avanti per ore un'EREV a 130km/h, basta un semplice motore termico da 70cv (vedi Leapmotors). Il vantaggio è evidente.
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La tecnologia e-power di Nissan funziona proprio così ed è una realtà già da un paio di anni.
Il sistema Nissan e-power è basato su un motore termico quasi normale (benzina, da circa 16 km/l) che ricarica una piccola batteria che tramite un motore elettrico muove poi le ruote. Il range extender, se non ho capito male, si monta su auto che potremmo definire puramente elettriche, con ricarica principale tramite cavo quindi, dove però viene installato un piccolo motore termico che fornisce un po' di carica aggiuntiva. Una specie di super plug-in quindi, molto più sbilanciata sulla capienza della batteria...
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La tecnologia e-power di Nissan funziona proprio così ed è una realtà già da un paio di anni.
C'è però un grande differenza: nell'e-power il termico è la base dell'auto, se fai, che so, 5 km è impossibile che resti spento... nelle E-REV (tecnologia vecchia di quasi 10 anni) la base è un'auto a batteria, col termico da accendere il meno possibile, solo occasionalmente... ovviamente la batteria deve essere significativa (diciamo, nel 2025, 30-40 kWh).
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