Il mercato europeo delle auto elettriche peggiorerà nel 2025

I Costruttori ribadiscono le criticità delle auto elettriche e chiedono norme più flessibili dal 2025, quando entreranno in vigore i nuovi limiti sulla CO2

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a cura di Tommaso Marcoli

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L'Acea, l'associazione europea dei costruttori di automobili, lancia un nuovo allarme sulla mobilità elettrica nell'UE. Citando un'analisi di S&P Global, l'associazione evidenzia un peggioramento delle prospettive per il mercato dei veicoli elettrici a batteria, che costringe l'industria automobilistica a rivalutare le previsioni per il 2024.

La revisione al ribasso delle stime sulla quota di mercato delle auto elettriche per il 2025 è significativa: dal 27% previsto in precedenza al 21%. Questo calo rappresenta una grave battuta d'arresto per i costruttori nel rispettare i limiti di emissioni di CO2 in vigore dal prossimo anno, aumentando il rischio di pesanti sanzioni.

La stagnazione delle vendite di veicoli elettrici comporterà un aumento dei costi di conformità per le case automobilistiche. Queste potrebbero essere costrette a unirsi a rivali cinesi e statunitensi per raggiungere gli obiettivi, dirottando capitali fuori dall'Europa a scapito degli investimenti nel continente.

L'Acea chiede alle istituzioni europee un riesame immediato delle normative attuali, considerando gli ultimi sviluppi economici e geopolitici. In particolare, l'associazione richiede un alleggerimento urgente dei limiti per il 2025 e una revisione accelerata degli standard per salvaguardare la competitività dell'industria europea.

Sigrid de Vries, direttore generale dell'Acea, sottolinea: "tutti gli indicatori delineano un mercato dei veicoli elettrici dell'UE stagnante in un momento in cui è necessaria un'accelerazione. A parte gli oneri di conformità sproporzionati per i produttori, è a rischio il successo dell'intera politica di decarbonizzazione del trasporto su strada."

Il ministro ceco dei Trasporti, Martin Kupka, aggiunge: "senza un piano d'azione industriale mirato per l'automotive rischiamo di restare indietro rispetto a Stati Uniti e Cina. L'industria dell'auto deve utilizzare i profitti per investire in nuove soluzioni, non per pagare le multe."

L'Acea sottolinea l'importanza di una strategia europea che sia in grado di funzionare, mantenendo il settore sulla rotta della trasformazione verde senza compromettere la competitività dell'industria automobilistica continentale.

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