Il CEO di Ford è "innamorato" della sua Xiaomi SU7

Farley elogia la sua Xiaomi SU7: la guida da mesi e non vuole più separarsene, segnalando la crescente importanza dei marchi cinesi

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a cura di Tommaso Marcoli

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Ford ammette - indirettamente - il vantaggio tecnologico delle auto elettriche cinesi. Il CEO Jim Farley ha rivelato di guidare da mesi una Xiaomi SU7 prodotta in Cina, elogiandone le qualità superiori rispetto ai concorrenti occidentali.

In un'intervista all'Everything Electric Show, Farley ha dichiarato: "Ho fatto due viaggi in Cina negli ultimi due anni che sono stati letteralmente delle rivelazioni. L'ultimo riguardava il prodotto Xiaomi". Il CEO ha sottolineato come in Cina le aziende di telefonia siano integrate nella produzione automobilistica, a differenza dell'Occidente.

La Xiaomi SU7, lanciata a fine 2023, ha registrato un enorme successo di mercato esaurendo l'intera produzione 2024 in sole 24 ore. Attualmente ha una lista d'attesa di sei mesi.

"Guido una Xiaomi e non voglio restituirla"

Farley ha ammesso: "Guido una Xiaomi. Ne abbiamo fatto volare una da Shanghai a Chicago e la sto guidando da sei mesi, e non voglio restituirla". Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui i produttori occidentali sono in grave ritardo nello sviluppo tecnico dei veicoli elettrici.

I marchi cinesi sembrerebbero essere anni avanti rispetto ai produttori statunitensi ed europei in termini di prezzo, tecnologia delle batterie, integrazione software, ricarica e autonomia.

Tuttavia, gli americani non possono sperimentare questi progressi a causa degli elevati dazi sulle importazioni di auto cinesi. Il timore è che senza queste tariffe, i produttori cinesi potrebbero rapidamente conquistare il mercato con prodotti superiori a prezzi inferiori, mettendo in crisi l'intera industria occidentale.

A settembre, Farley aveva definito i produttori cinesi una "minaccia esistenziale". Il suo apprezzamento per la SU7 sembra confermare questa teoria, sottolineando l'urgente necessità per i costruttori occidentali di colmare rapidamente il divario tecnologico.

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