La Cina starebbe superando il Giappone nella produzione di auto elettriche economiche, lasciando perplessi i costruttori nipponici. Durante un recente seminario sulle auto elettriche tenutosi in Giappone, l'analisi della recente BYD Atto 3 ha rivelato costi di produzione sorprendentemente bassi, suscitando numerosi interrogativi tra gli addetti ai lavori.
Il successo della BYD, azienda cinese leader nel settore delle auto elettriche, sta mettendo in discussione la supremazia tecnologica giapponese nel settore automobilistico. La capacità di BYD di produrre veicoli elettrici a prezzi molto competitivi sta destando molta preoccupazione tra i produttori giapponesi, che faticano a tenere il passo.
Il BYD Atto 3, un SUV elettrico lanciato in Giappone a gennaio 2023 con un prezzo di partenza di circa 30.000 dollari, è diventato rapidamente un caso di studio. Al seminario organizzato dall'Ufficio Economico e Commerciale del Giappone Centrale, i partecipanti si sono chiesti: "Come può essere prodotta a un costo così basso?"
Il successo di BYD non si limita all'Atto 3. L'azienda ha introdotto sul mercato giapponese anche i modelli Dolphin e Seal, con prezzi di partenza rispettivamente di 24.500 e 33.000 dollari. In particolare, la Seal è già diventata l'auto elettrica d'importazione più venduta in Giappone ad agosto, pochi mesi dopo il suo lancio.
La chiave del vantaggio competitivo di BYD risiede nella sua integrazione verticale. L'azienda, nata come produttore di batterie, realizza internamente la maggior parte dei componenti dei suoi veicoli. Questa strategia permette a BYD di ridurre significativamente i costi di produzione.
Secondo i dati di CnEVPost, BYD è il secondo produttore mondiale di batterie per veicoli elettrici, con una quota di mercato del 16,4% nei primi nove mesi del 2024. Considerando che la batteria può rappresentare oltre un terzo del costo totale di un'auto elettrica, questa capacità produttiva interna offre a BYD un notevole vantaggio sui concorrenti.
L'approccio di BYD si estende ben oltre le batterie. Ad esempio, per il modello Dolphin, l'azienda produce internamente tutti i componenti tranne finestrini e pneumatici. Inoltre, BYD integra più parti in singoli componenti, come il suo sistema E-Axle 8-in-1, che combina motore, inverter e riduttore.
Il successo di BYD sta spingendo l'industria automobilistica giapponese a riconsiderare le proprie strategie. Sho Kato, responsabile di reparto di Nissin Seiki, ha dichiarato: "Sono rimasto sorpreso dal basso numero di parti utilizzate da BYD e Tesla. Anche la nostra azienda spera di sfruttare l'esperienza acquisita nel business esistente per entrare nel campo dei veicoli elettrici."
Mentre BYD, e altri produttori cinesi, avanzano rapidamente, alcuni costruttori giapponesi come Toyota sembrano in ritardo nella transizione verso i veicoli completamente elettrici. Nei primi otto mesi del 2024, solo l'1,5% dei 6,6 milioni di veicoli venduti da Toyota era completamente elettrico.
Nonostante ciò, Toyota promette di accelerare la transizione grazie a nuove tecnologie come batterie avanzate e modelli elettrici di nuova generazione. Nel frattempo, BYD continua la sua espansione globale, puntando su mercati come il Giappone per sostenere la propria crescita.