A pochi giorni dall'inizio del consiglio di competitività dell'Unione Europea, fissato per il 28 novembre, l'Acea ha fatto appello agli Stati membri affinché superino le divergenze e concordino su un rinvio dell'introduzione dei nuovi limiti sulle emissioni di anidride carbonica per le flotte di veicoli, previsti dal 1 gennaio 2025.
L'Acea, rappresentante dell'industria automobilistica europea, ha ribadito il suo impegno verso i target di neutralità climatica del 2050, sottolineando le sfide poste dalla riduzione dei livelli di CO2 in un contesto economico in deterioramento e una domanda di auto elettriche che non decolla come previsto. "Le lancette corrono, e i costruttori rischiano di dover affrontare sfide complesse," segnala l'ente in una nota ufficiale.
"Le Case portano il peso di questa trasformazione, ostacolati da fattori che sfuggono al loro controllo, come infrastrutture inadeguate e incentivi insufficienti", ha dichiarato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Acea. L'organizzazione auspica che i dialoghi tra gli stati membri conducano a soluzioni pratiche per mitigare il peso sull'industria, come l'introduzione di periodi di adeguamento a lungo termine e la possibilità di accumulare e utilizzare crediti di CO2 da un anno all’altro.
Il successo di questa manovra strategica è ritenuto cruciale per mantenere la competitività e la sostenibilità del settore automobilistico in Europa, inserendosi in un equilibrio tra la necessità di ridurre i costi immediati e il mantenimento degli obblighi imposti dalla transizione ecologica.
Il passaggio a flotte totalmente elettriche è ostacolato non solo dalla produzione e tecnologia delle batterie, ma anche dalla mancanza di infrastrutture adeguate, come stazioni di ricarica, e da politiche di incentivi non sempre sufficienti a stimolare la domanda. La discussione sull'impatto ambientale e la sostenibilità dell'industria automobilistica è dunque un equilibrio delicato tra progresso tecnologico, esigenze economiche e responsabilità ecologica. La storia ci insegna che le innovazioni spesso seguono la necessità; resta da vedere come l'industria - la politica - risponderà alle sfide attuali.