Hyundai Tucson PHEV, cosa mi piace e cosa no | La mia prova

La nuova Tucson plug-in Hybrid riconferma le proprie ottime doti dinamiche e continua ad essere uno dei SUV più originali e anche i consumi migliorano

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a cura di Tommaso Marcoli

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La Hyundai Tucson ha rappresentato una rivoluzione nel linguaggio stilistico del costruttore coreano, portando sul mercato un design all'avanguardia che rompe decisamente con il passato. Il frontale introduce l'innovativa griglia parametrica denominata "Parametric Hidden Lights", dove gli elementi LED sono perfettamente integrati nella struttura geometrica della calandra, creando un effetto sorprendente quando i fari sono accesi. Questa soluzione tecnologica si fonde perfettamente con il design complessivo, creando una firma luminosa unica nel segmento. Nelle ultime due settimane ho avuto modo di provare la versione Plug-in Hybrid 2WD, una novità davvero molto interessante. Ecco cosa mi è piaciuto e cosa no.

Cosa mi piace

Il primo impatto con la Tucson Plug-in è decisamente positivo. Il design esterno rappresenta una ventata d'aria fresca nel panorama dei SUV medi, con quella griglia parametrica che integra le luci diurne creando un effetto davvero scenografico. Quando si accendono i fari, il frontale si trasforma completamente, regalando uno spettacolo che non passa inosservato. Le linee tese e i tagli netti della carrozzeria potrebbero sembrare eccessivi in foto, ma dal vivo funzionano perfettamente, donando alla vettura un carattere unico e riconoscibile.

L'abitacolo mi ha sorpreso positivamente per la qualità costruttiva. I materiali sono eccellenti, con plastiche morbide dove serve e assemblaggi precisi. La plancia minimalista, dominata dai due schermi da 10,25 pollici, crea un ambiente moderno e tecnologico senza risultare freddo o impersonale. I sedili, poi, sono un esempio di comfort: ben imbottiti, con regolazioni elettriche complete e un supporto lombare che si è rivelato prezioso nei viaggi più lunghi.

L'isolamento acustico merita una menzione speciale. In modalità elettrica, il silenzio nell'abitacolo è quasi assoluto, e anche quando interviene il motore termico, la rumorosità rimane molto contenuta. Le sospensioni filtrano egregiamente le asperità stradali, creando un ambiente confortevole per tutti i passeggeri.

La dotazione tecnologica è completa e ben integrata. Il sistema di infotainment è intuitivo, la connettività wireless con Apple CarPlay e Android Auto funziona perfettamente, e i sistemi di assistenza alla guida si sono dimostrati efficaci senza essere invasivi.

Anche il sistema audio premium firmato Krell, disponibile sugli allestimenti superiori, offre una qualità sonora eccellente attraverso otto diffusori e un subwoofer. La connettività è completata dai servizi Bluelink di Hyundai, che permettono il controllo remoto di diverse funzioni del veicolo attraverso smartphone, inclusa la programmazione della ricarica e della climatizzazione.

Come si guida

Il sistema propulsivo della Tucson Plug-in Hybrid è composto da un motore benzina 1.6 T-GDI da 160 CV, abbinato a un motore elettrico da 98 CV, per una potenza complessiva di sistema di 253 CV. La batteria agli ioni di litio da 13,8 kWh permette un'autonomia in modalità completamente elettrica fino a 62 chilometri omologati e io sono riuscito a percorrerne effettivamente almeno 60 senza grandi sforzi. La ricarica completa richiede circa 6 ore da una wallbox domestica, mentre utilizzando una colonnina pubblica in corrente alternata da 7,2 kW il tempo si riduce a circa 2 ore.

La Tucson Plug-in si distingue per un comportamento stradale equilibrato e maturo. Il sistema di trazione garantisce un'ottima motricità in ogni condizione. Le sospensioni, McPherson all'anteriore e multilink al posteriore, sono state specificamente tarate per gestire il peso aggiuntivo del sistema ibrido plug-in. Il risultato è un comfort di marcia eccellente, con un buon assorbimento delle asperità stradali senza compromettere la precisione di guida. Lo sterzo, elettrico, offre un buon feeling e una taratura naturale, mentre l'impianto frenante, con dischi maggiorati, garantisce spazi di arresto contenuti nonostante la massa importante del veicolo.

La dotazione di sistemi di sicurezza attiva e passiva è ai vertici della categoria. Il sistema di frenata automatica d'emergenza include il riconoscimento di pedoni e ciclisti, mentre il cruise control adattivo con funzione Stop&Go permette una guida rilassata nel traffico. Il sistema di mantenimento attivo della corsia è affiancato dal monitoraggio dell'angolo cieco con telecamera, che proietta l'immagine sul cruscotto digitale. Il sistema di parcheggio automatico è in grado di gestire autonomamente le manovre, mentre le telecamere perimetrali offrono una visuale a 360 gradi per facilitare le manovre in spazi ristretti. 

Ottimi i consumi anche con la batteria scarica: la Tucson si comporta come una full hybrid qualunque. In questo modo, la percorrenza media che ho registrato non è mai scesa sotto i 17 km/l, un risultato davvero notevole. 

Cosa non mi piace

Nonostante i numerosi pregi, ci sono alcuni aspetti della Tucson Plug-in che meritano una riflessione critica. Il bagagliaio, con i suoi 558 litri, non è piccolo in termini assoluti, ma la presenza delle batterie ha ridotto la capacità rispetto alla versione termica. In più, il piano di carico non è perfettamente piatto quando si abbattono i sedili posteriori, un dettaglio che può risultare fastidioso quando si trasportano oggetti ingombranti.

I tempi di ricarica della batteria non sono particolarmente brillanti. Servono circa 6 ore da una normale wallbox domestica per una ricarica completa, e la potenza massima in corrente alternata è limitata a 7,2 kW. L'assenza della ricarica rapida in corrente continua può rappresentare un limite per chi prevede di utilizzare frequentemente la vettura per lunghi viaggi.

Il sistema di climatizzazione, pur essendo efficace, presenta alcuni limiti quando si viaggia in modalità elettrica. L'autonomia si riduce sensibilmente con il climatizzatore acceso, un problema comune a molti veicoli elettrificati ma che qui si fa sentire particolarmente nei mesi più caldi o più freddi.

Il peso della vettura, inevitabilmente aumentato dal sistema ibrido plug-in, si fa sentire nelle guide più dinamiche. Nonostante la potenza considerevole, la Tucson non è un'auto sportiva e non va guidata come tale. Lo sterzo, pur preciso, potrebbe offrire un feedback migliore, soprattutto quando si aumenta il ritmo.

Chi dovrebbe acquistarla

Questa vettura rappresenta la scelta ottimale per i professionisti e le famiglie che risiedono in zone urbane o periurbane, con accesso a un punto di ricarica domestico o aziendale. L'autonomia elettrica di 60 chilometri la rende perfetta per chi compie tragitti quotidiani di medio raggio, permettendo di gestire la maggior parte degli spostamenti settimanali in modalità completamente elettrica.

Il veicolo si adatta particolarmente bene alle esigenze di chi cerca un'auto principale per la famiglia, capace di conciliare comfort, spazio e prestazioni. La presenza dei cinque posti comodi e del bagagliaio capiente, seppur non ai vertici della categoria, la rende adatta a famiglie con due o tre figli, che necessitano di spazio per i viaggi del fine settimana o le vacanze.

Al contrario, sconsiglio questo modello a chi non ha la possibilità di ricaricare regolarmente la batteria o a chi percorre principalmente lunghe distanze autostradali. In questi casi, una versione full hybrid tradizionale o un diesel moderno potrebbero rappresentare alternative più razionali. Similmente, chi cerca un'auto dalle spiccate doti sportive o chi necessita di una capacità di carico ai vertici della categoria dovrebbe orientarsi verso altre soluzioni.

Per quanto riguarda il prezzo, il listino parte da 46.200 euro e raggiungono i 48.700 euro nell'allestimento più esclusivo. 

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