Introdotto nel 2021 e rimasta quasi inalterata da allora, Hyundai Bayon è un crossover di piccole dimensioni realizzato sulla medesima piattaforma (K20) della i20 di terza generazione. Con questo punto in comune non è difficile immaginare le dimensioni e gli ingombri di Bayon che, infatti, misura 4,18 metri in lunghezza, 1,77 metri in larghezza con un passo di 2,58 metri e un baule di 321 litri. Disponibile nella variante benzina, ibrida benzina o bivalente (benzina+GPL), Bayon è una vettura nata per spostarsi da punto A a punto B in comodità e consumando poco.
Cosa ci convince
Di sostanza, spaziosa ed economica. Con queste tre parole proviamo a definire velocemente Bayon che, durante la nostra prova di oltre 2.000 km, ci ha accompagnato per buona parte del periodo estivo. Il design di Bayon è sicuramente originale, con un frontale accattivante e un posteriore dall’aspetto controverso che attira decisamente moderno e facile per attirare l’attenzione. In questo contesto ritroviamo alcuni stilemi ereditati dalla precedente (e anche attuale) Kona, il crossover di segmento superiore del marchio coreano.
L’abitacolo è spazioso complice un ottimo rapporto tra dimensioni esterne e spazio interno, che concede un’abitabilità di bordo elevata anche per lunghi viaggi. Sebbene l’auto però sia omologata per cinque adulti, crediamo che la configurazione migliore per viaggi lunghi sia in quattro, in quanto la quinta persona potrebbe subire qualche piccolo fastidio con le gambe.
Valido anche il sistema di intrattenimento, nella nostra versione con schermo da 8”, che beneficia di connettività wireless (Android Auto e Apple CarPlay), caricatore wireless e una completa integrazione con il tachimetro digitale da 10.25” (ad esempio con Spotify). Ottima, infine, la telecamera posteriore che, in abbinamento ai sensori, permette di monitorare con precisione lo spazio a disposizione in fase di parcheggio. Nonostante la presenza del Qi Charger e dei controlli wireless, Bayon prevede ugualmente due porte USB-A anteriori con le quali poter ricaricare dispositivi.
La regolazione dei sedili è manuale mentre le plastiche sono ben lavorate, anche se qualche inserto morbido accrescerebbe la sensazione di qualità degli interni. Due aspetti comunque prevedibili considerato il prezzo vettura e per questo motivo non crediamo che siano penalizzanti. Di seguito un confronto, per conoscenza, tra l’abitacolo della versione ibrida e quella benzina+GPL avuta qui in prova.
Cosa non ci convince
Non sono molti gli aspetti che non ci hanno convinto fino a fondo di Bayon, ma tra quelli più di rilievo segnaliamo l’assenza del bracciolo e il sistema di verifica del GPL. Ma andiamo con ordine. L’assenza del bracciolo si fa sentire, soprattutto sulle lunghe distanze dove si ha la tendenza a viaggiare più rilassati. Il cambio è manuale, almeno in questa versione a GPL, e un piccolo appoggio per il gomito l’avremmo gradito.
Sottotono anche l’indicatore del GPL che, installato da Hyundai successivamente alla realizzazione della vettura, non è integrato nel quadro strumenti ma posizionato in una sezione nascosta e spesso coperta dal volante. Per controllare i “pallini” del serbatoio dovrete necessariamente togliere lo sguardo dalla strada.
Anche se è un aspetto puramente soggettivo, su Bayon ho faticato a trovare una posizione di guida che non affaticasse eccessivamente la gamba; ho provato tante auto, oltre un centinaio, ma trovare la giusta triangolazione tra pedali-sedile-volante (nonostante la statura nella media – 176 cm) non è stato semplice.
Come va
A bordo di Bayon GPL è presente un propulsore 1.2 aspirato 4 cilindri da 81 cavalli abbinato ad un cambio, manuale, a cinque rapporti. La spinta è regolare e naturalmente non è un’auto per andare “forte”; l’assetto morbido e il volante demoltiplicato ne sono sicuramente due facili testimoni. In ogni caso il motore è molto elastico e anche con marce alte è possibile tenere velocità di crociera cittadine senza alcun problema. In sintesi, con Bayon GPL si viaggia bene, comodi e in completo relax.
L’impianto a gas non è installato durante la produzione della Hyundai Bayon, ma è montato in Italia dal noto specialista BRC; l’utilizzo è semplice e non richiede particolari conoscenze della materia. Con la macchina piena di GPL, la partenza sarà automaticamente con quest’ultimo e solo selezionando con l’apposito tastino si potrà passare alla benzina. Purtroppo, a causa della mancata integrazione del sistema stesso non è facile interpretare i consumi. In ogni caso, grazie al serbatoio della benzina da 40 litri e quello del GPL da 47, con “un pieno” è possibile superare anche abbondantemente i 1.200 di percorrenza. Nel nostro ciclo misto, che comprende 60% autostrada, 20% extraurbano e 20% urbano, abbiamo raggiunto i 1030 chilometri (con 120km di autonomia residua): non male! In generale, abbiamo registrato un consumo di 4.8 l/100 km.
Validi, infine, i sistemi ADAS raggruppati all’interno del gruppo Hyundai SmartSense; insomma, Bayon oltre a consumar davvero poco concede anche una guida sicura in qualsiasi contesto. Il Cruise, purtroppo, è solo il classico e l’Adattivo non è presente neanche come optional.
Conviene?
Lo avevamo anticipato in apertura e siamo ancora di quest’idea: Bayon, soprattutto nella declinazione a GPL, è un crossover perfetto per viaggiare in comodità spendendo poco. L’abitabilità è elevata, il baule abbastanza capiente e la doppia autonomia gli permettono di percorrere centinaia e centinaia di chilometri senza il minimo sforzo. Con un prezzo di circa 22mila euro, Bayon si posiziona in una fascia di prezzo molto interessante e la possibilità di usufruire degli incentivi per la fascia di CO2 111-135 g/km, la rende ulteriormente allettante. Attenzione solo ai parcheggi interrati, qualche struttura potrebbe vietarvi l’accesso per fini di sicurezza.