Hyundai si lancia nella produzione autonoma di batterie per auto elettriche, segnando un cambio di strategia per il colosso sudcoreano. La decisione arriva in un momento cruciale per il mercato dei veicoli elettrici, dove la competizione tecnologica si fa sempre più serrata, specialmente sul fronte della ricarica ultraveloce. Secondo quanto riportato dal quotidiano sudcoreano The Chosun Daily, il gruppo automobilistico ha formato una squadra speciale denominata "B Task Force", che riunisce i migliori ingegneri e dirigenti dell'azienda sotto la divisione manifatturiera, inclusi Jung Jun-cheul, responsabile della produzione, e Choi Jae-hoon, a capo dello sviluppo batterie.
La mossa strategica sarebbe stata accelerata dopo che BYD, il gigante cinese dell'elettrico, ha presentato a marzo la sua rivoluzionaria piattaforma di ricarica da un megawatt. Questa tecnologia consente alle vetture BYD Han L e Tang L di ricaricarsi in appena 5 minuti, grazie a un sistema che supporta 1.000 volt, 1.000 ampere di corrente e una potenza di ricarica di 1.000 kilowatt. Un avanzamento che ha evidentemente messo in allarme i vertici Hyundai sulla necessità di non restare indietro nella corsa all'innovazione.
Attualmente, Hyundai possiede già un team interno dedicato alle batterie, ma con funzioni principalmente di coordinamento tra l'azienda e i suoi fornitori tradizionali, LG Energy Solution e SK On. Il nuovo progetto rappresenta invece un salto di qualità verso l'autonomia produttiva completa, pur mantenendo le collaborazioni esistenti. Né Hyundai né Kia hanno finora confermato ufficialmente l'esistenza di questa iniziativa in risposta alle richieste di chiarimento di InsideEVs.
Il costruttore coreano non è certamente il primo a intraprendere questa strada. Tesla produce internamente le proprie celle 4680 utilizzate nel Cybertruck e nella Model Y, anche se continua a collaborare con Panasonic. BYD, nato come produttore di batterie nel 1995, ha sempre mantenuto il controllo diretto sulla produzione delle sue "Blade Battery" per veicoli elettrici e ibridi plug-in. Anche Toyota ha recentemente ampliato la propria capacità produttiva con l'apertura di un impianto da 14 miliardi di dollari in North Carolina, destinato alle batterie per tutti i suoi veicoli elettrificati.
L'integrazione verticale nella produzione di batterie offre vantaggi competitivi sostanziali. Permette ai costruttori di ottimizzare le celle per l'architettura e il software specifici dei propri veicoli, eliminando le commissioni ai fornitori esterni e garantendo maggior controllo su materie prime e logistica. A lungo termine, questo approccio può accelerare la ricerca e ridurre l'esposizione alle interruzioni della catena di approvvigionamento, un problema sempre più rilevante nel settore.
D'altra parte, la sfida è considerevole: richiede investimenti iniziali massicci e una competenza manifatturiera specializzata che aziende come LG Energy Solution hanno affinato nell'arco di decenni. Hyundai dovrà quindi affrontare una curva di apprendimento ripida per raggiungere i livelli di efficienza e affidabilità necessari per competere nel mercato globale delle batterie per veicoli elettrici.
La transizione di Hyundai verso l'auto-produzione di batterie riflette una tendenza più ampia nel settore automobilistico: il controllo diretto della tecnologia diventa essenziale quando le batterie rappresentano non solo un componente critico ma anche una parte sostanziale del valore e dell'identità del prodotto finale. In un mercato dove la velocità di ricarica diventa un fattore di differenziazione sempre più importante, la capacità di innovare autonomamente potrebbe determinare il successo futuro di Hyundai nel panorama dei veicoli elettrici.