Hypermiling: come guidare in modo efficiente e ridurre i consumi

Hypermiling si riferisce a quell'insieme di tecniche utili a ridurre i consumi di carburante alla guida; scopriamo quali sono le più semplici da mettere in pratica.

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a cura di Francesco Daghini

Ibride, a doppia alimentazione, ibride plug-in, elettriche, a idrogeno con cellula di carburante.. ormai ce le stiamo inventando praticamente tutte per trovare una soluzione di mobilità che sia efficiente, pulita, e sufficientemente economica da produrre su larga scala; ma quanti di noi possono dire di guidare la propria auto nella maniera più efficiente possibile dal punto di vista dei consumi di carburante? L’articolo di oggi spera di fornire alcune informazioni utili a rendere la vostra guida più efficiente e a consumare un po’ meno carburante, grazie alle varie tecniche che si riassumono sotto il nome di ‘hypermiling’. Non svelerò segreti secolari o tecniche che solo i più esperti potranno mettere in pratica, anzi, fare hypermiling è alla portata di tutti, con qualunque auto, e può fare una sostanziale differenza sulla quantità di chilometri che si potranno percorrere con un litro di carburante e quindi sulla spesa per fare rifornimento.

Iniziamo dall’auto stessa, cercando di capire cosa si può modificare sull’auto per renderla più efficiente dal punto di vista dei consumi: l’idea dell’hypermiling è quella di ridurre quanto più possibile la dispersione di energia generata dal carburante bruciato nel motore, e per farlo bisogna andare a migliorare quanto più possibile l’aerodinamicità del veicolo, eliminando le turbolenze di aria che rallentano l’auto.

In tempi recenti abbiamo visto esempi molto evidenti di questa pratica, si pensi alla prima generazione di Honda Insight con le sue gomme posteriori parzialmente coperte proprio per ridurre le turbolenze d’aria, o ai copri cerchi Aero che Tesla installa sulle sue auto per ridurre lo spazio vuoto tra le razze dei cerchi. Chi parla di hypermiling a volte consiglia di aumentare la pressione degli pneumatici, ma questa pratica ha risvolti negativi per quanto riguarda la tenuta di strada e i consumi della gomma stessa, andando parzialmente a vanificare la pratica. Un consiglio più interessante, a mio avviso, è verificare sul libretto di circolazione della propria auto quali misure di gomme sono omologate e decidere quindi di installare la misura più stretta, quella che quindi andrà a opporre meno resistenza possibile.

Sempre parlando di aerodinamicità, bisogna assolutamente evitare di tenere sull’auto oggetti ingombranti come i portabiciclette o i box per il tetto: sono oggetti di indubbia utilità quando si va in vacanza o si praticano i propri hobby, ma sono nemici dei consumi ed è importante smontarli quando non servono più. Quando ero più giovane e neopatentato, amavo andare in autostrada con i finestrini spalancati e godermi le forti turbolenze d’aria che si sentono a 130 km/h, ma gli appassionati di hypermiling inorridirebbero alla vista di una scena simile: in autostrada, o in generale durante gli spostamenti, i finestrini dovrebbero restare sempre chiusi al fine di non rallentare l’auto nella sua corsa.

In ultimo, prima di mettersi alla guida, si può pensare a come ridurre il peso dell’auto – per esempio togliendo dal bagagliaio le catene da neve se la stagione lo permette – o perché no, mettendosi a dieta.

Parliamo ora di tecniche di guida, che differiscono a seconda dell’ambiente in cui ci si trova. Il posto migliore dove fare hypermiling con facilità è senza dubbio l’autostrada, ma anche in città si possono ottenere interessanti risultati con pochi accorgimenti.

Il concetto di base dell’hypermiling è la conservazione del ‘momentum’, della spinta in avanti che l’auto riceve grazie al motore: ogni volta che si tocca il freno, il carburante che è stato utilizzato per ottenere movimento si trasforma invece in polvere di pastiglie dei freni, e nemmeno le auto dotate di frenata rigenerativa sono esenti da questo problema, perché la quantità di energia che viene rigenerata durante la frenata non è equivalente a quella utilizzata in partenza per portare l’auto alla velocità desiderata.

Non frenare” sembra un pessimo consiglio da dare a un automobilista, ma ovviamente va contestualizzato: chi pratica hypermiling frequentemente si è abituato a una tecnica di guida conservativa, fatta di accelerazioni dolci e controllate che gli permettono di raggiungere la velocità desiderata senza sprechi, ma al tempo stesso permettono anche di prevedere meglio i movimenti del traffico, evitando quindi di dover frenare repentinamente andando a sprecare carburante e rovinando la media di consumi al chilometro. Osservare bene la strada e prevedere i possibili rallentamenti sono aspetti fondamentali per chi vuole migliorare i consumi medi della propria auto.

In ambito autostradale ciò significa principalmente andare piano, mantenendo una velocità di circa 100 km/h così da ridurre alla base i consumi del motore, e prevedere quanto più possibile l’inserimento di altri veicoli davanti a noi, che potrebbero portarci a rallentare in modo repentino. A seconda della situazione di traffico, la tecnica migliore è quella di viaggiare nella corsia centrale (in caso di più di 2 corsie, anche se questa procedura è incompatibile con l'obbligo del C.d.S di occupare la corsia libera più a destra) così da non essere continuamente influenzati dalle auto che si immettono dalle rampe sulla destra, utilizzando una tecnica a onda, che prevede una fase di accelerazione e una in cui lasciamo l’auto andare per la sua strada senza accelerare e senza frenate – quello che in inglese si definisce ‘coasting’. I risultati migliori si ottengono mettendo l’auto in folle e lasciandola “rotolare” senza input, ma questo può comportare dei rischi su strade pubbliche – se non essere addirittura illegale in alcuni stati.

In caso di traffico più intenso invece, ci si può posizionare sulla corsia di destra mantenendo una velocità bassa e costante – e in caso di traffico nessuno ci insulterà per quanto andiamo piano. Questa è senza dubbio la situazione preferita dagli hypermiler, quando il traffico è sufficiente a giustificare una bassa velocità, ma non abbastanza da farci fermare.

Attenzione a un dettaglio: quando parlo di velocità costante, non mi riferisco all’utilizzo del cruise control che è ormai presente su una gran quantità di auto. Per mantenere la velocità fissa sul valore richiesto il cruise control accelera e frena l’auto in modo automatico, e questo va a impattare negativamente sui consumi complessivi. Per quanto più scomodo, il modo migliore per tirar fuori il meglio dal proprio motore è accelerare e frenare manualmente, solo quando davvero serve.

In città è meno facile ottenere buoni risultati sui consumi: le continue accelerazioni e frenate dovute a semafori, attraversamenti pedonali o segnali di Stop sono il peggior nemico dei consumi. Il tempo e la pratica permettono di affinare alcune tecniche che aiutano a ridurre i consumi, ma anche a causa dei limiti fisici dei motori a combustione interna, non si avranno mai risultati strabilianti. Una tecnica che si può adottare è quella del ‘coasting’ anticipata poco fa: alla vista di un semaforo rosso o di un segnale di Stop – sempre se il traffico lo permette – si potrà decidere di lasciare l’auto in folle e farla arrivare tranquillamente al semaforo senza consumare ulteriore carburante. Il regime di giri a cui si cambiano le marce può fare una discreta differenza, e a seconda del motore installato sulla vostra auto il punto ottimale può trovarsi entro i 2000 giri, o salire fino anche a 3000. Per un valore accurato consigliamo di verificare sul libretto dove, in genere, è indicato il valore della coppia.

Forse vi starete chiedendo quanta differenza potrà mai fare guidare così piuttosto che come si fa normalmente, e la risposta è semplice: molta differenza. Youtube è pieno di esempi validi di appassionati di hypermiling che mostrano le loro gesta, che spesso superano anche del 50% i consumi dichiarati dalla casa madre.

La pratica si è ovviamente diffusa anche nel mondo delle auto elettriche, la cui autonomia può diventare un problema in caso di lunghe percorrenze: applicare le semplici regole dell’hypermiling può aiutare a percorrere qualche decina di chilometri in più su una ricarica, una quantità che può fare la differenza tra l’arrivare a casa o dover chiamare il carro attrezzi. Ci sono poi esempi più estremi, di persone che hanno utilizzando una Tesla Model 3 per 28 ore consecutive alla velocità costante di 38 km/h e sono riusciti a percorrere ben 1001 km con una sola carica (7 kWh/100 Km): ovviamente non esiste un ambito di guida dove si può procedere a quel ritmo, ma pur restando un record fine a se stesso dimostra quanta differenza può fare applicare queste tecniche di guida.

Fare hypermiling non è impegnativo come decidere di acquistare un’auto ibrida o elettrica per ridurre i consumi di carburante, e può comunque portare a ottimi risultati sia per l’ambiente che per il vostro portafoglio. Fate hypermiling responsabilmente!

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