I veicoli elettrici hanno accelerazioni fulminee, coppia massima istantanea e tanta potenza. Manca però, a detta di molti, la parte emozionale; manca la progressione che renda il raggiungimento di una certa coppia o della velocità finale un obiettivo, un traguardo da raggiungere; manca una modulazione della potenza che nelle auto a motore endotermico si ottiene attraverso il cambio manuale.
Fino ad oggi, Toyota è l’unico marchio a muoversi in questa direzione. Il brevetto depositato alcuni mesi fa, riguarda un sistema che regola l’erogazione della coppia e simula il comportamento di un cambio manuale classico, quando si preme la frizione per cambiare marcia.
Al momento le auto elettriche possono al massimo avere una specie di cambio automatico a due rapporti , che serve ad abbassare i regimi di rotazione del motore quando si viaggia a velocità particolarmente elevate. Ma altri invece, non condividono tale strada.
Un esempio è la Honda, che attraverso il suo CEO, Toshihiro Mibe, ha fatto sapere che non rientra tra i progetti del marchio, quello di introdurre un cambio manuale sulle auto elettriche. Si tratta di una dichiarazione importante, se consideriamo che Honda sta sviluppando due auto sportive elettriche e tenendo conto della gloriosa tradizione del marchio in fatto di auto sportive
Ad una recente conferenza stampa a cui hanno preso parte sia il CEO che il capo elettrificazione Honda, Shinji Aoyama, il marchio ha rivelato che non seguirà la strada di Toyota, e non progetterà quindi trasmissioni manuali simulate o artificiali."Artificialmente, possiamo farlo. Meccanicamente, non è facile", ha detto Aoyama. Ciò corrisponde al sistema sopra menzionato di Toyota, che è simulato al 100%.
C’è invece chi, come Hyundai, sta brevettando un sistema di vibrazioni e rumore per imitare quelle tipiche di un motore endotermico. Che si tratti di un cambio manuale o di vibrazioni aggiuntive, sarebbe meglio apprezzare i motori elettrici per quello che sono, senza cercare di farli somigliare ad altro.