Guida autonoma: cos'è e come funziona

Il tema della guida autonoma è sempre più attuale: le auto diventano sempre più intelligenti e capaci, presto il volante sarà superfluo.

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a cura di Francesco Daghini

Ormai da anni si parla di guida autonoma, un po' per colpa delle promesse esagerate fatte da Elon Musk, un po' perché è davvero uno degli obiettivi che si è posta l'industria automobilistica, seppur molto ambizioso: lo sviluppo procede, così come i test su strada, non senza intoppi ovviamente, ma è inevitabile che sia così - prima di poter dare vita a un'auto veramente in grado di portarci a destinazione senza bisogno di alcun input da parte nostra, c'è bisogno di creare tecnologie che oltre a essere efficaci dovranno anche essere armonizzate fra loro, affinché tutto funzioni nel migliore dei modi.

Guida autonoma, che cos'è?

Immaginate di salire in auto e di chiederle semplicemente di portarvi a casa: il sogno di chi pensa alla guida autonoma è questo, un'auto quasi sicuramente priva di volante (o al massimo nascosto dentro al cruscotto) che ricorda più che altro un salotto su ruote, in grado di portarci a destinazione mentre noi ci dedichiamo ad altro - lavoro, fare un sonnellino o semplicemente non doversi preoccupare del traffico.

Oggi la guida autonoma è un sogno molto più concreto grazie al profondo sviluppo degli ADAS, sistemi intelligenti di assistenza al conducente, a cui abbiamo assistito negli ultimi anni: a seconda degli ADAS presenti sulla propria auto si hanno a disposizione diverse funzioni di guida assistita di cui abbiamo parlato in un articolo dedicato, e con il passare del tempo la somma di tutti questi ADAS renderanno la guida sempre più autonoma e sempre meno assistita.

Sfruttando tecnologie come i radar a ultrasuoni, il GPS, i sensori LiDAR e i sensori a infrarossi, le auto più intelligenti e autonome nella guida sono in grado di osservare l'ambiente circostante, compresi tutti gli altri utenti della strada e i cartelli stradali; la somma di tutti questi dati raccolti in tempo reale permette all'auto di muoversi da sola rispettando le regole del codice della strada e senza mettere in pericolo chi si muove intorno a noi.

Guida autonoma: 6 diversi livelli

I discorsi legati alla guida autonoma sono molto recenti, e di conseguenza lo è anche la classificazione che abbiamo oggi a disposizione, suddivisa su 6 livelli, dallo 0 al 5, andiamo ad analizzare le differenze tra i vari livelli di guida autonoma.

Livello 0: in questa categoria rientrano tutte le auto prive di qualunque strumento di guida assistita o autonoma, le auto vecchio stampo, dove l'elettronica al massimo si occupa di gestire l'ABS e il controllo di trazione, mentre il controllo della direzione e della velocità di marcia sono sempre in mano al guidatore, che non ha modo di delegare nessuna funzione.

Livello 1: la guida autonoma di livello 1, o sarebbe meglio dire guida assistita, si ha quando l'auto è dotata di sistemi in grado di indicare la presenza di altri veicoli sulla strada - frontalmente o nascosti nel punto cieco laterale - utilizzando segnali acustici o visivi per avvisare il conducente. In questo caso non abbiamo nessuna azione compiuta dall'auto, che si occupa solo di segnalare quanto "visto" dai suoi sensori.

Livello 2: è il primo livello in cui l'auto è in grado di compiere azioni in autonomia, anche è sempre richiesta la supervisione del guidatore. In questo caso l'auto è in grado di accelerare e frenare autonomamente grazie a tecnologie come il Cruise control adattivo, o di frenare da sola in casco di emergenza grazie al sistema dedicato. Con il livello 2 però l'auto non è in grado di leggere veramente il traffico pertanto le funzioni di guida autonoma sono molto limitate.

Livello 3: dal livello 3 in poi, la guida autonoma comincia a farsi interessante. In questa categoria rientrano le auto dotate di sistemi in grado di accelerare, frenare e sterzare autonomamente secondo necessità. In questi casi il conducente dovrà intervenire solo quando necessario, in caso di problematiche o di situazioni che il software non è in grado di gestire.

Livello 4: è ancora raro, ma piano piano ci stiamo arrivando, con auto che sono in grado di muoversi autonomamente nel traffico, tenendo sotto controllo il movimento di tutti gli altri utenti della strada e allo stesso tempo gestendo direzione e velocità dell'auto stessa. Nella maggior parte delle situazioni non ci sarà bisogno di intervento umano, ma anche in questo caso il guidatore deve essere pronto a riprendere il controllo qualora l'auto lo richieda.

Livello 5: l'obiettivo ultimo, è il livello nel quale le auto saranno in grado di guidarsi in maniera completamente autonoma e, idealmente, anche comunicare tra loro per rendere il tutto più efficiente e fluido. Quando si raggiungerà il livello 5 potremo salire in macchina, dimenticarci del volante e metterci a fare quello che vogliamo in attesa di arrivare alla nostra destinazione.

Le normative sulla guida autonoma

Come si può ben immaginare, l'introduzione di auto a guida autonoma in un traffico composto al 99.9% dei casi di auto guidate da umani pone un serio problema normativo: solo nel mese di gennaio 2021 l'UNECE (United Nations Economic Commission for Europe) ha approvato il nuovo regolamento che consente di utilizzare auto dotate di sistemi di guida autonoma su strade pubbliche, ma da allora ci sono state ben poche novità. Ad oggi i paesi che consentono ufficialmente la guida autonoma di livello 3 sono pochi, tra questi rientrano Germania, Regno Unito e Giappone, con la Germania che è l'unica ad aver approvato anche il livello 4 con limite di velocità di 130 km/h in autostrada (una novità, considerato che sulle autostrade tedesche - salvo dove diversamente indicato - non ci sono limiti di velocità).

In Italia, così come in tanti altri paesi, siamo un po' indietro: è ufficialmente consentita l'immissione sul mercato di auto compatibili con guida autonoma di livello 1 o 2, con una velocità massima operativa di 60 km/h.

Guida autonoma, chi è è più avanti nello sviluppo?

Questa domanda non ha una vera risposta definitiva, ma serve a sottolineare come ad oggi lo sviluppo dei software di guida autonoma sia molto frammentato tra varie compagnie, ognuna per la sua strada senza pensare di armonizzare il proprio software con quello dei concorrenti; nonostante questo evidente limite tecnico, tra le case che hanno investito di più sulla guida autonoma abbiamo sicuramente Tesla, con Autopilot e Full Self-Driving presenti su tutti i suoi modelli, Google con la sua Waymo dedicata al servizio di robo-taxi, Mercedes con sistemi di guida autonoma di livello 3 su EQS e Classe S.

Anche Volvo dice la sua, specialmente dopo la presentazione del nuovo SUV 100% elettrico Volvo EX90 dotato di sensore LiDAR e di tutta la tecnologia necessaria ad attivare la guida autonoma, una volta che sarà pronto il software di gestione, ma l'elenco è lunghissimo e comprende praticamente tutti i in grandi player del settore, oltre ad alcuni extra settore come Amazon che ha di recente acquistato Zoox, una società che offre la mobilità sotto forma di servizio ed è concentrata nello sviluppo di veicoli autonomi.

Guida autonoma, quando diventerà realtà?

La guida autonoma è forse la sfida più grande che l'industria automobilistica si sia mai trovata ad affrontare, non solo per l'aspetto tecnico ma anche per quello burocratico e di integrazione con il normale traffico umano; prima di avere città piene di auto a guida autonoma servirà una copertura capillare della connessione 5G, ci vorranno città sempre più intelligenti dotate di semafori e sistemi stradali in grado di dialogare con le auto (grazie alla tecnologia V2X - Vehicle to Everything) e permettere a tutti di spostarsi in totale sicurezza.

Per far sì che le auto a guida autonoma diventino realtà si dovranno incastrare diversi pezzi: normative adatte, software sufficientemente avanzati, città intelligenti in grado di gestire meglio i flussi di traffico e soprattutto auto più economiche, perché una tecnologia così rivoluzionaria ha modo di portare i suoi effetti solo se si diffonde su ampie fette di popolazione e non viene relegata alle fasce più abbienti.

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