Mai come negli ultimi anni siamo stati testimoni della nascita di una gran quantità di sistemi di sicurezza pensati per rendere le auto sempre più infallibili, anche quando il guidatore non presta tutta l'attenzione che dovrebbe prestare alla strada: nasce così il concetto di guida assistita, una guida in cui il pilota umano è ancora responsabile della conduzione del veicolo, che però viene assistita da una serie di sistemi che rendono più semplice la gestione di tutta una serie di situazioni, comprese quelle di pericolo imminente. E' nato così il termine ADAS, Advanced Driver Assistance System, "sistema avanzato di assistenza al conducente", che racchiude al suo interno una pletora di sistemi di monitoraggio e di guida parzialmente autonoma - come ad esempio un Cruise Control adattivo con mantenimento di corsia, oggi sempre più diffusi e a breve obbligatori sulle nuove auto immesse sul mercato dell'Unione Europea: quando si guida con gli ADAS attivi si può quindi parlare di guida assistita, andiamo ad analizzare più nel dettaglio come funziona.
Cos'è la guida assistita?
Iniziamo facendo un passo indietro: nel 2013 la SAE (Society of Automotive Engineers) ha suddiviso gli ADAS in 6 livelli, dallo 0 al 5, in base al tipo di intervento che operano sul veicolo mentre si guida, per cui nella parola ADAS possono rientrare sistemi profondamente diversi tra loro, che avranno effetti altrettanto differenti.
Quando si parla di guida assistita ci si riferisce a quella guida che unisce le capacità umane del conducente del veicolo a una serie di ADAS intelligenti che supportano il conducente stesso in ogni momento, da quando si sale in auto e si ha necessità di uscire da un parcheggio molto angusto, passando per i tratti autostradali dove l'auto è capace di tenere la corsia e la distanza di sicurezza in modo automatico, per non dimenticare sistemi che oggi diamo già quasi per scontati come il sistema di controllo dell'angolo cieco degli specchietti laterali, importantissimo specialmente nel traffico cittadino.
Grazie a un mix di sensori, telecamere e radar, le auto di oggi sono sempre più sicure e capaci, sono in grado di osservare l'ambiente che le circonda e di prendere l'iniziativa - come nel caso dei sistemi di frenata di emergenza - per evitare incidenti: l'obiettivo ultimo è rappresentato dal traguardo "Vision Zero", l'obiettivo che prevede di azzerare le vittime (morti e feriti) causate da incidenti stradali in Europa migliorando la sicurezza delle strada e le capacità delle auto stesse.
ADAS, quali sono i più diffusi?
Dedichiamoci ora all'analisi dei principali sistemi ADAS di guida assistita presenti sui veicoli di nuova generazione, descrivendone le tecnologie e il funzionamento.
Uno dei sistemi ADAS più diffusi sulle auto di recente produzione è la frenata d'emergenza automatica (AEB - Autonomous Emergency Braking), obbligatoria dal 2022 su tutte le auto nuove vendute in Europa. La AEB rappresenta un ausilio fondamentale per garantire la sicurezza degli automobilisti: il sistema monitora costantemente l'area davanti al veicolo grazie a sensori e telecamere, al fine di individuare ostacoli, ciclisti, pedoni o animali sulla strada. In caso di pericolo imminente, il dispositivo emette un segnale visivo e acustico per avvertire il conducente, e se non viene azionata la frenata, la vettura si ferma automaticamente.
Il Lane Assist, o dispositivo di mantenimento della corsia di marcia, utilizza una telecamera posta dietro il parabrezza per controllare le linee di delimitazione della strada. Il sistema avverte il guidatore con un segnale acustico o una vibrazione del sedile o del volante se la vettura si allontana dalla corsia senza che sia stato attivato l'indicatore di direzione. Inoltre, il Lane Keep Assist aiuta a riportare la vettura nella corsia ideale e, se il conducente cerca di cambiare corsia senza attivare l'indicatore, il sistema oppone una leggera resistenza al volante. Questi sistemi possono essere disattivati tramite un pulsante dedicato e non entrano in funzione se la vettura procede al di sotto di una certa velocità o non è presente alcuna segnaletica orizzontale sulla strada.
Infine, il Cruise Control adattivo (ACC - Adaptive Cruise Control) consente di mantenere la velocità impostata sulla vettura, regolando automaticamente la distanza di sicurezza dal veicolo che precede. Nel caso in cui il veicolo davanti stia andando più lentamente, il sistema fa rallentare l'auto per mantenere la distanza di sicurezza, fino ad arrestarla completamente se necessario. La regolazione della distanza di sicurezza avviene tramite un comando specifico, mentre per effettuare un sorpasso il conducente deve semplicemente azionare l'indicatore di direzione e far accelerare la vettura. Il Cruise Control adattivo può essere disattivato premendo il pulsante dedicato o intervenendo sui pedali del freno e dell'acceleratore.
Il sistema di riconoscimento automatico dei segnali stradali, invece, utilizza una telecamera per riconoscere i segnali presenti lungo il tragitto, può essere di grande aiuto per i conducenti, specialmente lungo le strade più impegnative e con molti limiti di velocità.
Il funzionamento del dispositivo è piuttosto semplice: una telecamera riconosce i segnali stradali e li confronta con quelli presenti nel database del navigatore satellitare. In questo modo, la segnaletica in vigore in quel momento viene visualizzata sul display del quadro strumenti e nello schermo centrale quando è stata impostata la modalità di navigazione.Inoltre, questa tecnologia potrebbe rappresentare un passo avanti verso la guida autonoma, in cui la macchina sarebbe in grado di riconoscere automaticamente i segnali stradali e di adeguare la propria velocità e il proprio comportamento di guida di conseguenza.
Tra gli ADAS più interessanti abbiamo senza dubbio quelli utilizzati per rendere più sicura la guida notturna. Gli ADAS di visione notturna sono suddivisi due tipologie di sistemi: i passivi e gli attivi. I primi utilizzano una videocamera a raggi infrarossi, posizionata nella zona anteriore dell'auto, che rileva la temperatura dell'ostacolo individuato sulla strada davanti alla vettura. L'immagine viene poi riprodotta sul display del quadro strumenti, con gli oggetti più "caldi" visualizzati con un'immagine più chiara, e quelli più "freddi" con un'immagine più scura. I sistemi attivi, invece, illuminano "a spot" gli ostacoli, i pedoni o gli animali rilevati, aumentando la loro visibilità per alcuni secondi.
Inoltre, grazie all'avvento dei fari a matrice di LED, gli ADAS di illuminazione sono in grado di adattare la direzione del fascio di illuminazione in base alla posizione dello sterzo dell'auto. Questo permette di illuminare meglio la traiettoria interna della curva, migliorando la visibilità per il conducente e aumentando la sicurezza sulla strada.
Come anticipato in apertura, tra gli ADAS più diffusi abbiamo il sistema di controllo degli angoli ciechi: questo sistema funziona in modo molto simile ai sensori di parcheggio, utilizzando dei sensori di prossimità che emettono onde radio per verificare la presenza più o meno vicina di un altro veicolo, di un pedone o di un ostacolo al di fuori del campo visivo dato dagli specchietti laterali. I più comuni sistemi di questo tipo utilizzano poi dei segnali luminosi o acustici per indicarci la presenza di qualcosa al di fuori del campo visivo, negli ultimi anni - con l'arrivo di volanti sempre più multifunzione - il segnale si è spostato sul voltante, che può vibrare leggermente per segnalare il pericolo.
Tra gli ADAS che possiamo aspettarci di trovare sulle auto dei prossimi anni ce ne sono anche alcuni che faranno storcere un po' il naso, come l'ISA, Intelligent Speed Adaptation, che si assicura che l'auto rispetti sempre i limiti di velocità: utile quando si viaggia su strade con limite di velocità variabile, ma potenzialmente fastidioso in altre situazioni.
In ottica di sicurezza, in primo luogo del conducente ma in generale di tutti gli utenti della strada, è stato sviluppato un sistema di rilevamento della stanchezza del guidatore: ne esistono di due tipi, uno definito "a tempo" che semplicemente emette un suono dopo un certo periodo di tempo prestabilito, per ricordare al conducente che sarebbe buona idea fermarsi a riposare per qualche minuto. L'altro sistema è invece effettivamente in grado di rilevare la stanchezza sul volto del guidatore: le telecamere installare ad hoc si occupano di osservare gli occhi di chi guida, contare quante volte sbatte le palpebre, valutare le espressioni del volto per assicurarsi che il guidatore sia ancora concentrato sulla strada. Questo sistema è più complesso e di conseguenza più costoso.
Infine l'assistenza al parcheggio, un tipo di ADAS che ha già avuto modo di svilupparsi nelle maniere più disparate: i più semplici sono semplicemente i sensori a ultrasuoni che vengono installati intorno all'auto, con attivazione automatica durante le fasi di parcheggio. In altri casi troviamo invece una serie di telecamere posizionate intorno all'auto così da avere una visione a 360 ° di quello che abbiamo intorno, con la possibilità di avere anche una vista dall'alto grazie alla rielaborazione software delle immagini.
Nei casi più estremi si arriva addirittura ad avere una funzione di parcheggio automatico in cui sarà l'auto stessa a eseguire la manovra di parcheggio, girando il volante e posizionandosi correttamente rispetto allo spazio vuoto; resta compito del guidatore attivare acceleratore e freno per compiere la manovra, un dettaglio che a volte porta a spiacevoli incidenti.
Tutti questi ADAS diventeranno obbligatori sulle nuove auto a partire dal 2024, e andranno a unirsi a una serie di sistemi già obbligatori da diversi anni, come l'ABS, l'ESP (controllo della stabilità), il segnale acustico per le cinture di sicurezza, o il sistema di avviso di pressione degli pneumatici.