La ripartenza post chiusure ha convinto molti italiani che il Covid fosse sparito o andato in vacanza prima del tempo. Ma non è così, come dimostra il diffondersi della variante Delta e l'aumento dei contagi registrato in questi giorni anche nel nostro paese. Dovendo correre ai ripari, e senza aver predisposto un vero piano strategico, il nostro governo sta valutando quali soluzioni adottare. Prima fra tutte, una serie di divieti per chi non è munito di Green Pass (la certificazione di avvenuto vaccino).
Entro fine mese, forse già la prossima settimana, è in arrivo un decreto che dovrebbe segnare un netto giro di vite sugli spostamenti e assembramenti. Si parte dai trasporti con il divieto di utilizzare treni o aerei senza Green Pass, accompagnato dalla necessità dello stesso certificato per usufruire di palestre o ristoranti. Persino i bar potrebbero essere investiti dalle nuove restrizioni, se prevarrà la linea della massima cautela firmata Speranza-Gelmini. In senso opposto, all'interno del governo c'è chi come Salvini invita ad aspettare ricordando che non siamo ancora in condizioni di emergenza.
Nel frattempo, confermando quanto detto all'inizio, gran parte della popolazione non è interessata minimamente all'argomento e si comporta come se niente fosse. Lo dimostrano le adunate di piazza per gli europei di calcio o gli assembramenti presso stazioni e aeroporti, spesso nella più totale mancanza di mascherine. Ciò risulta controproducente per gli stessi italiani, dato che sul lungo termine simili atteggiamenti portano all'aumento dei contagi e al ritorno di restrizioni in stile lockdown.
In positivo, l'obbligo del Green Pass appare come l'unico modo per consentire una riapertura totale di eventi su larga scala come partite di calcio e concerti. A oltre un anno dall'inizio della pandemia è ormai chiaro che non sia possibile controllare del tutto il virus e che solo i vaccini possono fermanrne la diffusione. Non a caso, l'Australia si è vista costretta ad annullare manifestazioni storiche come il Gran Premio di Formula 1 causa ritardi nella vaccinazione.
Vedremo quale sarà la decisione presa dal governo e soprattutto se gli organi di controllo sapranno farla rispettare come (non) hanno fatto finora.