A San Francisco, California i robotaxi potranno circolare 24 ore su 24, 7 giorni su 7. La città statunitense si conferma così un polo di attrazione per le società più avanzate in cerca di aree dove portare avanti i propri esperimenti.
Stiamo parlando di veicoli senza pilota che girano abitualmente per la città, offrendo un servizio di trasporto pubblico. Alcuni cittadini ne sono molto soddisfatti ma tanti altri - e infatti non è stato semplice arrivare a questo punto - vi si oppongono, a volte con mezzi piuttosto creativi, persino distruttivi.
Dopo il dibattito, comunque, La Commissione per i servizi pubblici della California (CPUC) ha votato a favore delle due aziende coinvolte, Waymo e Cruise, che ora potranno espandere gli orari di servizio e la sperimentazione.
Dovranno anche risolvere i problemi segnalati, come quelli che si verificano quando un mezzo autonomo fallisce nel leggere i dati e nel prendere decisioni, e si trova a bloccare il traffico, causare ingorghi, persino ostacolare i mezzi di emergenza. E a volte c’è stato qualche incidente.
Si tratta di "un momento importante" nella storia dei veicoli autonomi. "L'autorizzazione di oggi segna il vero inizio delle nostre operazioni commerciali a San Francisco", ha dichiarato Tekedra Mawakana, co-CEO di Waymo, in un comunicato.
La decisione è arrivato dopo una grande assemblea pubblica a cui hanno partecipato centinaia di persone; uno splendido esempio di democrazia partecipativa, dove non sono mancati momenti di riflessione su temi complessi come la privacy - ci sono persone che vedono nei robotaxi uno strumento dello “stato di sorveglianza” per via delle loro molte telecamere, e del fatto che potrebbero trasmettere dati sale FFOO in qualsiasi momento, senza rispettare i diritti dei cittadini.
Tra gli oppositori, comprensibilmente, anche gli autisti di taxi e servizi di ride sharing, che temono di vedere dei robot sostituirli sul lavoro - che è effettivamente ciò che sta accadendo a loro e a centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.
Nonostante le voci contrarie la CPUC ha trovato che Waymo e Cruise hanno rispettato tutti gli obblighi previsti dal quadro normativo dello Stato in materia di test di veicoli autonomi e operazioni commerciali.
La situazione in Italia
Al momento non ci sono sperimentazioni simili in Italia e in Europa, se non in contesti limitati e controllati come quello di VisLab. Non ci sono, per ora, proposte di sperimentazione in aeree urbane, e non ci sono segnali che lascino pensare a un qualche cambio di rotta.Almeno nell’immediato futuro, quindi, città come Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bologna e così continueranno a essere ciò che sono oggi.
E invece avremmo bisogno dei robotaxi, o anche solo di più Uber o magari Cabify. O almeno di mezzi pubblici che siano affidabili negli orari, puliti e sicuri. E invece abbiamo mezzi che arrivano in ritardo, che sono sempre pieni, che a volte sono sporchi al punto di essere rivoltanti e che ti fanno passare la voglia di usarli.
E abbiamo taxi che non si trovano, e quando li trovi sono così costosi che ti fanno pensare che forse faresti meglio a dormire in strada e tornare a piedi, il mattino dopo. E quando riesci a salire su un taxi, devi anche sperare di poter pagare con la carta senza che la tua libera scelta si trasformi in un dramma a sfondo politico. Vorresti che ci fosse sempre un taxi quando ti serve e che non costasse un occhio della testa ma non si può, e allora forse tanto vale che siano robot.
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