L'Autodromo internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola segna un traguardo significativo nell'ambito delle infrastrutture green a livello mondiale. Grazie a un progetto all'avanguardia, il circuito si è dotato di un asfalto eco-sostenibile, una primizia assoluta per il settore. Il materiale utilizzato per questo pionieristico rivestimento stradale incorpora plastiche dure riciclate, tra cui giocattoli, cassette della frutta e vecchie custodie di CD, arricchite dalla presenza di grafene. Un'innovazione che ha fatto la sua prima comparsa proprio in occasione del Gran Premio di Formula 1 dell'Emilia-Romagna, inaugurando così la stagione europea del campionato con un forte messaggio di sostenibilità.
Pietro Benevenuti, Direttore Generale dell'autodromo, evidenzia l'impegno continuo nella ricerca e applicazione di novità tecnologiche che possano migliorare non solo l'efficienza ma anche sostenibilità delle operazioni. L'asfalto innovativo è stato applicato dall'ingresso della Rivazza fino al paddock, zone di elevata frequentazione e sottoposte a notevoli stress, per via del passaggio di mezzi pesanti e vetture da corsa. Questa scelta si pone come test per valutare la resistenza e l'efficacia del materiale in condizioni estreme.
La tecnologia è interamente italiana, frutto di un brevetto Iterchimica, azienda che si occupa di sviluppare soluzioni sostenibili per la pavimentazione stradale. Federica Giannattasio, Amministratore delegato di Iterchimica Spa, riporta che questa tecnologia è il risultato di sei anni di ricerca svolta in collaborazione con l'Università Bicocca di Milano, G.Eco e Directa Plus. L'obiettivo di questo sviluppo era fornire una risposta concreta alle esigenze di sostenibilità nel settore delle pavimentazioni stradali, obiettivo centrato con successo nell'implementazione presso l'autodromo di Imola.
Impiegando il rivoluzionario Gipave, è possibile garantire un notevole aumento della vita utile delle pavimentazioni. Questa soluzione permette di abbattere in maniera significativa l'impatto ambientale, grazie anche alla riduzione dell'intervento manutentivo necessario. "L'adozione di questa tecnologia ci ha permesso di ridurre le emissioni ambientali fino al 60-70%. Nel caso specifico di Imola, abbiamo raggiunto una riduzione del 60% delle emissioni", sottolinea Giannattasio. Ciò dimostra che l'utilizzo di materiali riciclati, combinato alla durabilità dell'asfalto stesso, concorre in modo determinante alla minimizzazione dell'impatto ambientale.
Inoltre, l'intervento sull'autodromo non si traduce solo in benefici ambientali immediati. Si stima infatti un risparmio sostanziale di risorse sul lungo termine: 78mila kg di bitume, 1,6 milioni di kg di aggregati e circa 1,2 milioni di kWh di energia, quantità che soddisfa il fabbisogno energetico mensile di oltre 5mila famiglie. Per di più, sono stati recuperati 3.700 kg di plastiche dure, evidenziando l'effetto tangibile in termini di riciclaggio e uso efficiente delle risorse.
Benevenuti guarda al futuro con ottimismo, immaginando che la pista di Imola possa diventare un modello per altri autodromi nel mondo, spingendoli verso l'adozione di soluzioni tecnologiche sempre più performanti e rispettose dell'ambiente.
Immagine di copertina: zych