Il rapido esaurimento degli incentivi per le auto elettriche nel 2024, avvenuto in sole 9 ore, ha suscitato ampio dibattito tra gli esperti del settore. Alcuni hanno puntato il dito contro le società di noleggio, accusate di aver monopolizzato i bonus disponibili, mentre altri hanno interpretato la situazione come un forte interesse degli italiani verso la mobilità sostenibile. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è schierato con quest'ultima visione, definendo l'accaduto un "successo" e sottolineando la necessità di "riflettere sulle ulteriori misure da adottare".
Di fronte a questa panoramica, il rifinanziamento dell'Ecobonus auto sembra una strada possibile, come suggerito dal ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha evidenziato la limitatezza delle risorse finanziarie disponibili e la necessità di un approccio selettivo nella loro distribuzione.
In tale contesto, il ministro Urso ha messo in risalto l'importo di un miliardo di euro destinato a supportare le famiglie, specialmente quelle a reddito più basso, nell'acquisto di veicoli ecosostenibili e nella rottamazione di auto inquinanti. Nonostante questi sforzi, l'Italia rimane il Paese con il parco auto più inquinante d'Europa, con solo il 3% di vetture elettriche, ben al di sotto delle percentuali di Germania (12%), Regno Unito (15%) e Francia (18%).
Queste statistiche sottolineano l'importanza di una maggiore incentivazione nel settore dell'auto elettrica in Italia, come parte del "piano Italia" per i veicoli a emissioni zero. Una nuova manovra, se attentamente ponderata, potrebbe fornire un'ulteriore boccata d'aria per il settore soprattutto se riservata esclusivamente ai privati. Al momento è tutto in divenire e non sappiamo se e quando questa manovra vedrà il suo debutto ufficiale.