L'automobile e la sua industria sono coinvolte in una sfida epocale: la lotta alle emissioni inquinanti. Accusati di essere tra i principali protagonisti del riscaldamento globale e obbligati per questo dalla politica ad accelerare in modo poco coerente la transizione verso una mobilità elettrica o elettrificata. A oggi, la maggior parte delle vetture circolanti nel mondo è alimentato con derivati dei combustili fossili: benzina e Diesel.
Le imposizioni degli ultimi hanno come obiettivo una soglia di 59 g/km di CO2 per ogni nuova automobile immatricolata entro il 2030. Un valore di riferimento molto basso, che obbligherebbe i costruttori a proporre quasi esclusivamente auto elettriche. Bosch, il principale fornitore di componentistica automotive, avverte che per raggiungere un simile traguardo, non è possibile affidarsi a un'unica soluzione.
Elettrico ed elettrificazione
L'automobile elettrica al momento non rappresenta una scelta di consumo soddisfacente. Sono ancora troppe le incertezze legate all'autonomia, all'infrastruttura di ricarica e al prezzo di acquisto che senza incentivi statali comporterebbe un esborso quasi doppio rispetto a una vettura a combustione interna nello stesso segmento. Bosch sostiene che una completa transizione richiederà ancora molto tempo, investendo oltre 400 milioni di euro anno per migliorare le attuali tecnologie.
I motori a combustione interna, benzina e Diesel, continuano a essere ottimizzati, ottenendo valori di emissioni in fase di omologazione sempre più bassi. A questo scopo, il costruttore di componentistica tedesco sta lavorando a una nuova generazione di carburanti "ecologici", ottenuti da fonti rinnovabili.
Un ulteriore strada coinvolge il processo ibrido: la componentistica Bosch è leader nel settore, offrendo prodotti che vanno dai semiconduttori fino ai "rolling chassis" che consentono una piena integrazione dei sistemi presenti all'interno delle piattaforme sviluppate dalle case automobilistiche. Bosch ha avviato anche collaborazioni con altre aziende, tra cui il produttore cinese di batterie CATL, con il quale produce la batteria dei sistemi mild hybrid a 48 Volt.
Idrogeno e ottimizzazione
La completa transizione, dunque, è ancora lontana. Secondo le stime, il 2030 potrebbe comunque rappresentare un anno di svolta per l'intero settore, in quanto circa il 75% dell'intero parco auto circolante dovrebbe essere composto da vetture ibride. I motori termici resisteranno, nonostante molte istituzioni abbiano deciso di mettere al bando auto alimentate da combustibili fossili entro dieci anni. Un obiettivo difficilmente perseguibile: impossibile pensare di passare improvvisamente a una mobilità completamente elettrica, viste anche le enormi incertezze e ritardi sull'infrastruttura di ricarica.
Bosch continua a lavorare sull'ottimizzazione dei motori a gasolio, ancora molto diffusi in Europa e scelta principale nei paesi in via di sviluppo; investendo risorse anche per i motori a benzina. L'azienda tedesca sta studiando un nuovo sistema di trattamento dei gas di scarico, in grado di ridurre del 70% i valori di emissioni degli attuali Euro-6d in condizioni di guida reale.
Un'altra questione coinvolge il trasporto pesante su strada, considerato anch'esso tra i principali responsabili dell'inquinamento atmosferico. Nel futuro prossimo è difficile pensare di veder circolare sulle autostrada camion esclusivamente elettrici, qualche applicazione è già disponibile, valgono comunque gli stessi limiti già conosciuti per le auto. Bosch ritiene che una soluzione in questa direzione potrebbe essere rappresentata dall'idrogeno: la collaborazione con l'azienda svedese PowerCell Sweden AB ha portato alla realizzazione di nuovi moduli a celle di combustibile, assemblati in Germania e Cina e che saranno applicati per la prima volta sui camion Nikola Motors.
L'attenzione di Bosch verso lo sviluppo di nuove tecnologie di mobilità non si limita ai soli propulsori e carburanti, ma coinvolge ogni aspetto dell'autom