Dopo la recente elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il mondo dell’automotive ha iniziato ad aggiornarsi ai nuovi piani di legge ideati dal Governo americano che, come ben sappiamo, è orientato in maniera netta verso il passaggio all’elettrico; recentemente è stato annunciato che l’intera flotta governativa sarà convertita ad elettrico e si parla di più di 640.000 mezzi in totale.
Inoltre, l’iniziativa prevede che siano utilizzati solo i costruttori Americani ed tra i nomi che vengono subito in mente troviamo Tesla, General Motors e Ford; proprio quest’ultima ha chiuso in maniera positiva il 2020 ed è pronta ad investire 29 miliardi di dollari in sviluppo di veicoli elettrici e guida autonoma entro il 2025. Stando a quanto dichiarato dal CEO di Ford nel comunicato di presentazione dei risultati finanziari del Q4 2020, la rivoluzione della mobilità elettrica sarebbe ufficialmente iniziata.
Non è stato solo Biden a convincere Ford al cambiamento ad elettrico, infatti sulle orme di Tesla sono nate molte start-up volte alla produzione di veicoli elettrici ed alcune hanno puntato il settore dei pick-up che a Ford è molto caro e non vuole assolutamente rimanere esclusa; stiamo parlando di Rivian, Lordstown Motors, Bollinger e Tesla stessa con il controverso Cybertruck.
Ford è quindi in piena fase di rimodernamento e si lancerà all’inseguimento di Tesla e GM, andando ad introdurre veicoli di qualità a prezzi interessanti, come è tradizione di casa Ford; General Motors ha iniziato questo percorso con 3 anni di anticipo, andando a giovarne dal punto di vista azionario e culminando con la recente presentazione del GMC Hummer EV.
Il marchio fondato da Henry Ford ha già messo sul mercato una vettura elettrica di spessore, la Mustang Mach-E ma l’obiettivo è quello di produrre un F-150 totalmente elettrico per soddisfare l’ampia clientela americana; in Europa inoltre la gamma plug-in hybrid del marchio americano è in continua espansione con la recente introduzione del nuovo Explorer.
I dati finanziari fanno anche ben sperare, dopo aver firmato un’accordo con Google le azioni sono schizzate dell’8,6%, da sommare alla crescita avuta dopo la nomina del nuovo CEO ad ottobre 2020; ad alimentare l’ottimismo ci sono anche i dati relativi al Q4 europeo dove l’EBIT è di 414 milioni di dollari, il miglior risultato degli ultimi quattro anni e una quota di mercato superiore del 0,1% rispetto al relativo periodo nel 2019, portando il risultato al 7,2%.