Ford investe miliardi per soccorrere la filiale tedesca

Ford investe 4,4 miliardi per far fronte ai debiti e alla strategia elettrica per ora fallimentare. Il suo impegno in Europa non è in discussione

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a cura di Tommaso Marcoli

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Il difficile equilibrio economico della Ford in Europa si scontra con la dura realtà dell'elettrificazione, in un momento in cui il colosso americano tenta di risollevare le sorti della sua controllata tedesca attraverso un'iniezione di liquidità senza precedenti. Con un piano da 4,4 miliardi di euro, la Casa dell'Ovale Blu cerca di tracciare un percorso di risanamento per la Ford-Werke GmbH, gravata da oltre 5 miliardi di debiti e da una transizione verso l'elettrico che procede a rilento rispetto alle aspettative. Questa mossa si inquadra in un contesto più ampio di ristrutturazione del business europeo, già segnato dall'annuncio di tagli occupazionali per 4.000 dipendenti nel Vecchio Continente.

Cambio di strategia finanziaria

Il sostanziale cambiamento nella politica finanziaria tra casa madre e filiale tedesca rappresenta un segnale particolarmente significativo. La Ford ha infatti deciso di sostituire la lettera di patronaggio del 2006, che la obbligava a farsi carico dei debiti della Ford-Werke in caso di insolvenza. Il nuovo approccio limita l'esposizione finanziaria della casa madre, pur garantendo risorse per i prossimi quattro anni.

Questo riallineamento delle responsabilità finanziarie potrebbe essere interpretato come un primo passo verso un possibile disimpegno futuro, nonostante le rassicurazioni ufficiali. John Lawler, vice-presidente dell'azienda, ha infatti dichiarato al Financial Times che non è previsto un ritiro dal mercato europeo nel breve termine, ma ha anche avvertito che potrebbero essere necessarie "decisioni difficili" per rilanciare il business.

Il peso della scommessa elettrica sulle finanze del gruppo

I numeri raccontano una realtà impietosa: la divisione per le elettriche "Ford Model e" ha registrato perdite per 5 miliardi di dollari lo scorso anno. Secondo le previsioni aziendali, il pareggio operativo non sarà raggiunto prima della fine del decennio, e comunque solo dopo il lancio della nuova piattaforma per veicoli elettrici prevista per il 2027.

Parte di questo piano di risanamento include la riduzione della produzione dei modelli Explorer e Capri nello stabilimento di Colonia, proprio a causa del rallentamento delle vendite di veicoli elettrici in Europa. Una mossa dolorosa ma necessaria per un'azienda che aveva investito 2 miliardi di euro proprio per convertire quello stabilimento alla produzione di auto elettriche.

La strada verso l'efficienza: tagli inevitabili?

Per i prossimi anni, l'Ovale Blu sembra puntare decisamente sulla semplificazione delle strutture e sull'aumento dell'efficienza operativa. Questa strategia non esclude ulteriori riduzioni della forza lavoro o riorganizzazioni della rete produttiva, dopo i 2.900 tagli già annunciati in Germania.

A differenza della General Motors, che ha scelto di cedere la Opel disimpegnandosi dal mercato europeo, Ford sembra voler perseverare nella ricerca di un modello di business sostenibile per il Vecchio Continente. Ma la strada appare in salita, e molto dipenderà dalla capacità dell'azienda di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato europeo e alla complessa transizione verso l'elettrico.

Mentre la casa madre americana continua a fornire ossigeno finanziario alla sua filiale tedesca, resta da vedere se questi 4,4 miliardi di euro saranno sufficienti per una trasformazione che richiede non solo risorse economiche, ma anche flessibilità strategica e un contesto normativo favorevole. Il futuro della Ford in Europa dipenderà dalla capacità di tutti gli attori coinvolti - azienda, autorità regolatorie e consumatori - di trovare un equilibrio sostenibile tra ambizioni ambientali e realtà economica.

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C'è qualcuno con approfondite nozioni in materia che sia in grado di spiegare in che modo questo investimento "possa far apparire" il quadro completo meno "fallimentare"?
In questa impresa nel mostrare la situazione non così disastrosa, è divertente, quasi da cabaret nel vedere e sentire le barzellette che politici e sostenitori dell'elettrico in generale si inventano pur di continuare a sostenere il contrario.
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