In una mossa che ha destato notevole attenzione internazionale, lo scorso aprile Alfa Romeo ha deciso di cambiare il nome del suo nuovo modello da Milano a Junior. Il cambiamento è avvenuto in seguito alle dichiarazioni del Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che contestava la denominazione Milano data ad una vettura prodotta a Tychy, Polonia.
A sollevare ulteriori questioni è il Sole24ore, in seguito alla decisione di Ford di rilanciare il nome Capri per il suo nuovo SUV coupé, che verrà svelato il 10 luglio 2024. Il veicolo, che si basa sulla piattaforma Volkswagen MEB per veicoli elettrici, è prodotto a Colonia, in Germania. Il nome richiama una delle località più iconiche d'Italia, il che ha riacceso il dibattito sull'uso appropriato dei nomi geografici italiani in prodotti stranieri, specialmente alla luce dei recenti precedenti.
In questo contesto, anche altre aziende non italiane hanno fronteggiato polemiche simili, come Xiaomi, che ha utilizzato internamente il nome Modena per una piattaforma di veicoli elettrici. Inoltre, ci sono stati casi di sequestri personalizzati a Livorno, come la Fiat Topolino "Dolce Vita", ornata di simboli italiani nonostante la produzione straniera.
Il dibattito sull'Italian Sounding e l'appropriazione di nomi italiani in contesti non correlati rimane acceso, con interrogativi non solo legali, ma anche etici e commerciali. La scelta dei nomi da parte delle aziende automobilistiche, soprattutto in un panorama globalizzato, continua a essere un argomento delicato, che merita attenzione e possibili regolamentazioni future.