Fiat 500 a benzina potrebbe tornare a Mirafiori per salvare le vendite

La Fiat 500 con il «vecchio» motore a tre cilindri bandito da Bruxelles potrebbe far ripartire lo stabilimento di Mirafiori

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a cura di Marco Silvestri

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In periodo storico nel quale l'industria automobilistica globale si sta spostando sempre più verso la produzione di veicoli elettrici, uno stabilimento di Torino potrebbe trovare la sua salvezza nella direzione opposta. Lo stabilimento Mirafiori, che ha recentemente affrontato una grave crisi di ordini e di produzione, potrebbe vedere una rinascita attraverso la reintroduzione della Fiat 500 a motore termico.

Nonostante l'Europa stia gradualmente bandendo i motori a combustione interna, con un divieto previsto per il 2035, Stellantis sta valutando di produrre una versione a benzina della popolare Fiat 500 presso lo stabilimento torinese. Questa mossa, alquanto contraria alla tendenza attuale verso la mobilità sostenibile, ha lo scopo di rilanciare i volumi di produzione in crisi.

Stellantis sta anche considerando la possibilità di introdurre a Mirafiori la Leapmotor, una city car cinese nata da una joint con Leap e ancora in fase di progettazione.

La Fiat 500 endotermica, attualmente prodotta in Polonia e prevista per un trasferimento in Marocco, potrebbe invece essere fabbricata a Torino equipaggiata con il motore Firefly. Sebbene la vita industriale di questa versione della 500 si prevede breve, circa due o tre anni, l'obiettivo è aumentare significativamente i volumi di produzione di Mirafiori, attualmente previsti al di sotto delle 50.000 unità per il 2024, e alleviare le tensioni con il governo italiano, il quale richiede un milione di veicoli prodotti in Italia, di cui almeno 200.000 a Torino.

Tuttavia, questa strategia solleva questioni sull'impatto ambientale e sulla logistica, dato che i motori di Stellantis in Europa sono prodotti in Polonia e l'impianto potrebbe chiudere entro la fine dell'anno. Potrebbe essere necessario coinvolgere gli stabilimenti brasiliani per l'approvvigionamento dei propulsori, una mossa che, se da un lato potrebbe garantire il pieno di produzione a Mirafiori, dall'altro lato pone interrogativi riguardo le implicazioni ambientali.

La decisione di Stellantis di puntare nuovamente sui motori termici a Torino rappresenta un significativo passo indietro rispetto agli obiettivi di mobilità sostenibile, ma potrebbe offrire una soluzione temporanea alle sfide economiche dello stabilimento di Mirafiori.

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