A distanza di oltre 5 anni dalla LaFerrari, l’ultima hypercar del Cavallino Rampante, il brand italico di vetture di alta gamma svela finalmente la nuova icona protagonista di numerosi rumor e avvistamenti dei giorni scorsi. Con Daytona SP3, Ferrari prende il nome in riferimento alla 24 ore di Daytona del 1967, dove la Ferrari ottenne una doppietta con le leggendarie 330 P3/4, 330 P4 e 412 P racer, in un momento definito dagli esperti del settore come “l’epoca d’oro delle ruote da corsa”.
A differenza del trend del Cavallino (e del mercato) dell’ultimo periodo, Ferrari ha integrato a bordo di Daytona SP3 un propulsore esclusivamente endotermico; si tratta del classico V12 aspirato da 6,5 litri e 829 cavalli, che conferisce alla nuova nata il premio di Ferrari non elettrificata più potente di sempre. Rispetto alla 812 Competizione, da cui eredita il motore, Ferrari ha modificato l’aspirazione, lo scarico, le bielle e l’albero motore.
Inoltre, gli ingegneri del marchio, hanno rivisto il cambio automatico a sette rapporti introducendo una serie di migliorie capaci di renderlo ancora più veloce e immediato. Grazie a tutte queste modifiche e al peso di circa 1.500 Kg, Daytona SP3 copre lo 0-100 in 2,85 secondi e raggiunge una velocità massima di 340 km/h, diventando la Ferrari stradale più veloce di sempre.
I riferimenti alle auto da corsa degli anni ‘60 si possono osservare nel design esterno, dove le linee aerodinamiche del passato si fondono con il linguaggio di design delle Ferrari attuali. Il parabrezza avvolgente e ribassato, ad esempio, appare strettamente collegamento alla P3/4, mentre i parafanghi anteriori strizzano l'occhio ai prototipi sportivi come 512 S, 712 Can-Am e 312 P. Nella parte posteriore, la Daytona SP3 si differenzia sorprendentemente dalle altre Ferrari, integrando una serie di "lame" sotto la barra luminosa che, secondo Ferrari, conferiscono "un aspetto futuristico e un accenno al DNA Ferrari". Daytona SP3 vanta numerosi primati tra cui quello di essere l'auto da strada più efficiente dal punto di vista aerodinamico, senza naturalmente l’ausilio di elementi aerodinamici attivi.
Il design retro-futuristico continua all'interno dell'abitacolo, dove gli elementi sono modellati sulle precedenti auto da corsa ma al tempo stesso mirano a fornire un’elevata raffinatezza alla pari delle più moderne auto da granturismo. I sedili, ad esempio, sono integrati direttamente nella scocca anziché essere montati sul telaio, come nei classici prototipi da pista.
Come accennato, Daytona SP3 pesa solo 1485 kg a secco, il che le conferisce un rapporto potenza-peso di 558 CV per tonnellata, mentre il layout del motore centrale premette una distribuzione del peso ottimizzata tra gli assi. Per assicurare un’elevata tenuta e stabilità in tutti i contesti, Daytona SP3 utilizza pneumatici Pirelli P Zero Corsa sviluppati appositamente per questo modello.
Attesa in 599 esemplari, 100 unità in più delle Monza SP1, SP2 e LaFerrari, è acquistabile ad una cifra di 2 milioni di euro con le prime consegne attese per la fine del 2022.
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