Gli appassionati della serie Fast & Furious sanno benissimo che le muscle car sono un marchio distintivo del suo uomo simbolo, Dominic Toretto (alias Vin Diesel). E in vent'anni dall'inizio della saga, quasi ogni capitolo ha visto diversi aggiornamenti al modello di punta, la Dodge Charger del 1970 preparata per il drag racing. Del resto, sappiamo come negli USA la competizione testa a testa su rettilineo sia la massima espressione della velocità "custom".
Tornando a Fast 9, il supervisore delle auto Dennis McCarthy ha nuovamente richiesto la collaborazione del team Speedkore per un'altra Charger da sogno. Stavolta, si tratta di una rivisitazione del modello 2019 interamente rifatta in carbonio: e quando diciamo "interamente" significa che ogni singolo pezzo è stato ridisegnato per la massima rigidità e resistenza. Il tutto, come sempre, senza badare a spese: quest'auto è costata infatti la bellezza di un milione di Dollari.
Se l'estetica rimane in linea con le precedenti versioni, restano alcuni interrogativi circa motore e relative specifiche. Nella mitologia del film, questa Charger è mossa da un enorme motore centrale posizionato appena dietro il sedile del guidatore (che occupa in pratica metà dello spazio utile dell'auto). Ma sappiamo come Hollywood, e la serie Fast & Furious, amino esagerare quindi potrebbe trattarsi di un semplice mock-up.
Più probabile l'uso di un'evoluzione del motore anteriore HEMI Hellcat già utilizzato nelle versioni precedenti sempre firmate Speedkore. Quest'ultimo sfiora i mille cavalli di potenza con una stravagante coppia da oltre 1300 nm (dati del preparatore). Perfetta per acelerare sul dritto e impennare da fermo, le attività preferite dallo stesso Toretto.
Insomma: è facile criticare Fast & Furious per esser diventato una specie di Marvel Movie con le auto, eppure la serie non si è dimenticata alcuni punti chiave. La nostra speranza è che le auto facciano meno da contorno nei prossimi capitoli e tornino davvero protagoniste. Ma è già divertente scoprire, ad ogni nuovo capitolo, fin dove può spingersi la follia motoristica a stelle e strisce.